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Cronaca

Cusani sospeso, per ora non si dimette. Conferenza vietata ad alcuni cronisti

L'incontro convocato dallo stesso presidente della Provincia sospeso dal prefetto. Cusani, che definisce ingiusto l'atto, annuncia che per ora non si dimette: "Il mio mandato è nelle mani di giunta e Consiglio"

Negato l’accesso ad alcuni cronisti questa mattina durante la conferenza stampa convocata dal presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, sospeso nei giorni dal prefetto Antonio D’Acunto in seguito alle due condanne per abuso edilizio e abuso d'ufficio, applicando la “legge Severino”.

Il provvedimento del prefetto del 31 ottobre, con cui Cusani veniva sospeso per 18 mesi sia dalla carica di presidente della Provincia che di quella di consigliere comunale di Sperlonga, era stato pubblicato in anteprima il giorno successivo sulle pagine di “Latina Oggi”. E proprio ai cronisti del quotidiano locale questa mattina è stato vietato l’accesso presso la sala Loffredo dove era stata convocata la conferenza stampa.

“All'ingresso della sede della Provincia sono stati chiesti ai giornalisti i documenti e la testata d'appartenenza e i cronisti di “Latina Oggi” non hanno avuto accesso – spiega in una nota Stampa Romana -. Per solidarietà i colleghi di altre testate, dopo aver tentato invano di mediare, far ragionare la presidenza ed essersi rivolti al vice di Cusani – destinato a prendere il suo posto nel periodo di sospensione – nonché al direttore generale dell'Ente, hanno deciso di non partecipare”.

“Questo è il clima nel quale si fa giornalismo nel nostro territorio – dicono Giovanni Del Giaccio e Antonio Bertizzolo, fiduciari dell'Associazione stampa romana e dell'Unione cronisti –; protestiamo formalmente nei confronti della Provincia che in quanto ente pubblico non può decidere chi far entrare e chi non a una conferenza, fra l'altro in una sede istituzionale. Piena solidarietà a chi non è stato fatto entrare e grazie a chi ha deciso di andarsene per protesta”.

LE PAROLE DI CUSANI - Intanto si rimane in una situazione di stallo e si attende di capire quale futuro attende la Provincia di Latina. Per ora il presidente Cusani, che conferma di aver appreso la notizia dalla stampa e che da venerdì è in contatto diretto con i suoi, annuncia ricorso contro il decreto del prefetto, che considera sbagliato sia nella forma che nella sostanza.

Ma dal canto suo per ora non ha intenzione di dimettersi; nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri anche con assessori e consiglieri provinciali per comprendere anche quali sono le loro intenzioni. A questo punto saranno loro a decidere se rinnovare la fiducia al numero uno di via Costa o se aprire la strada alle sue dimissioni e alla sua decadenza. "Il mio mandato è nelle mani della giunta e del Consiglio" ha dichiarato Cusani.

"In questo momento le ipotesi sul futuro dell’ente Provincia sono tutte in campo: nelle prossime ore terminerò il giro di consultazione e adottata la decisione la comunicherò a tutti. Sono assolutamente convinto che in questa fase ci sia da fare una valutazione tra gli interessi della comunità rispetto al programma di governo che stiamo portando avanti" continuna Cusani che spiega: "Io non sono decaduto, le mie funzioni sono sospese;  tutti gli organi di governo rimangono in piedi a meno che il presidente non si dimetta oppure non lo faccia il Consiglio".

"E’ comunque è un atto che non ha avuto nessuna valutazione e anche per questo oltremodo grave, ma anche per com’è stato portato all’attenzione del presidente della Provincia di Latina, con un modo irrituale che dimostra come le Istituzioni abbiano toccato il fondo" ha spiegato Cusani che ha ribadito come la sospensione non implica la sua incandidabilità. "Anzi - ha concluso -, così avrò più tempo per preparare la campagna elettorale per le europee".

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