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Cronaca

Processo Caronte: dopo la sentenza le parole di uno degli assolti

Il processo ha preso il via dall'operazione della mobile contro il clan Ciarelli-Di Silvio che lo scorso aprile aveva portato all'arresto di 34 persone. Lo sfogo di Corredo Coronella

È tra i quattro assolti del processo Caronte che aveva preso il via in seguito all'operazione della mobile con l'arresto di 34 persone; lo sfogo del consulente immobiliare Corrado Coronella.

"Voglio che sappiate, oggi finalmente con grande sacrificio, fatica e speciale ringraziamento ai miei avvocati, urlando con forza la mia innocenza e aver subito con umiliazione un ingiusto processo con enorme dolore inflitto gratuitamente a me e ai miei cari, il giudice ha finalmente rivalutato la mia posizione giudiziaria confermando la mia piena innocenza per non aver commesso il fatto, dopo che un altro giudice poco attento e con estrema facilità ha pensato prima di inguaiarmi e subito ottenere il trasferimento in altra sede, rappresentandomi alla gogna mediatica come un volgare delinquente cercando di togliermi la dignità di uomo. Grazie ingiustizia italiana, per avermi inflitto una barbaria da quarto mondo (prima ti fermo, autorizzo tutti a sputtanarti senza possibilità di replica) attendendo i tempi biblici della ingiustizia italiana per poter finalmente far emergere la sola e unica verità. Sul solo presupposto, senza alcuna prova che io dovessi sapere del reato che qualcuno aveva o stava consumando, calunniato e convinti della mia complicità hanno montato una porcheria ignobile promovendo un accanimento giudiziario da togliere il fiato, contro me e contro quelli che hanno tentato di dimostrare la mia innocenza. Hanno sparato nel mucchio come fanno i cacciatori e sicuramente sparare nel mucchio è più facile fare caccia grossa. A chi tocca tocca, che problema c'è, tanto è in gioco la vita degli altri (esemplare il caso Tortora, il più vergognoso nella storia giudiziaria del nostro paese). A me e a i miei cari è toccato. Mi chiedo....non sarebbe stato più logico e umano prima di fare tutto questo, verificare il mio passato? Arrivare a 54 anni e favorire un reato, e perché? Con quale movente? E la certezza della prova d'accusa? Possibile che il giudice non ha pensato si trattasse di una calunnia? Lavoro da quarant'anni sacrificando la mia vita e quella di chi mi è vicino. Non c'è stato giorno, sera, notte, sabato, domenica o festività che non fossi stato al mio posto a fare sempre e solo il mio dovere. Chi mi conosce sa quanto impegno ho messo nello studio e nel lavoro e quanto ho dato in questi anni come imprenditore per la nostra società. Ma chiamami, chiedimi cosa vuoi sapere, avrei collaborato con la giustizia perchè io l'ho sempre onorata, rispettata, temuta e ora sfiduciato come posso contare su questa giustizia per il danno ricevuto? Nessuno è immune a grossolani errori di giustizia, a tutti può accadere. Tutti però devono sapere, e prendere coscienza, perchè in un paese libero e civile come dovrebbe essere l'Italia queste cose non possono e non devono accadere, con totale disprezzo, mancanza dei diritti umani e prevaricazione sui propri cittadini. È arrivato il momento di presentare il conto, preannunciando querele e quanto'altro, contro chi ha contribuito a farmi del male senza alcuna cautela nel diffamare, calunniare e non prestando la dovuta attenzione nell'accertare la fondatezza della verità e la provenienza delle notizie".

 

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