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Cronaca

Appello Caronte: condanne confermate, 200 anni per il clan Ciarelli-Di Silvio

Venti anni per Carmine Ciarelli. Assolto Costantino Di Silvio, detto Patatone. Oggi la sentenza di secondo grado emessa dalla terza sezione della Corte d'Appello di Roma nell'ambito del processo a 24 persone

Sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio, lievi riduzioni per alcuni e un'assoluzione. Questo l’esito del secondo grado per il clan Ciarelli-Di Silvio, nell’ambito del processo Caronte, che vede sul banco degli imputati 24 persone accusate di aver formato un gruppo criminale dedito a diversi reati, tra i quali anche alcuni fatti di sangue della cosiddetta “guerra criminale” del 2010.

In primo grado gli appartenenti alle due note famiglie rom del capoluogo erano stati condannati in totale a 240 anni di carcere. Oggi la terza sezione della Corte D’Appello di Roma, presieduta da Giannicola Sinisi, ha emesso una sentenza per circa 200 anni di carcere.

Pene confermate per alcuni e ridizioni per altri, tranne che per Costantino Di Silvio, detto Patatone, che in primo grado era stato condannato a 15 anni e oggi è stato assolto. E' difeso dagli avvocati Lorenzo Magnarelli del Foro di Roma e Luca Amedeo del Foro di Latina. Era accusato di due tentati omicidi nei confronti di alcuni personaggi appartenenti a quel gruppo che gli inquirenti avevano denominato “non rom”.

Gli imputati, molti dei quali per i giudici hanno formato un’associazione per delinquere, erano stati arrestati nel 2012 dalla squadra mobile di Latina, allora diretta da Cristiano Tatarelli, dopo una lunga indagine su gambizzazioni e tentati omicidi, ma anche su episodi di usura, minacce, estorsioni, rapine.

La condanna più alta è quella per Carmine Ciarelli, a 20 anni e sei mesi di reclusione (6 mesi in meno rispetto al primo grado). Per Carmine Di Silvio, 13 anni e undici mesi (a fronte dei 17 del primo grado). Sostanziale la riduzione per Vincenzo Falzarano da 13 a 7 anni, 13 anni per Pasquale Ciarelli (15 in primo grado), 7 anni per Antonio Di Silvio detto “Patatino” (6 anni in primo grado), 3 anni per Pupetto Ferdinando Di Silvio ( a fronte dei 4 del primo grado), assoluzione per Costantino Di Silvio detto Patatone. 

Conferma delle pene per gli altri: 3 anni per Rosaria Ciarelli, 12 anni per Gianluca Mattiuzzo, 4 anni e 8 mesi per Rosaria Di Silvio, 4 anni per Maria Cristina Di Silvio, 6 anni e 8 mesi per Ferdinando Ciarelli, detto Macù, 18 anni e 10 mesi per Ferdinando Ciarelli, detto Furt, 14 anni per Antongiorgio Ciarelli, detto Porcellino, 6 anni e mezzo per Giuseppe Di Silvio, detto Romolo,  13 anni per Giuseppe Di Silvio, detto Ciappola, 13 anni per Mario Esposito, 13 anni per Giuliano Papa, 6 anni e 5 mesi per Mario Carboni, 13 anni per Simone Grenga, 14 anni per Andrea Pradissitto, 2 anni e 4 mesi per Pasquale Verrengia. Assolto Antonio Di Silvio, detto Sapurò. E ancora, 2 anni per Monia Izzo.

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