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Cronaca

Processo "Scheggia", tra Gina Cetrone e i Di Silvio un rapporto non occasionale

In aula il capo della Mobile ricostruisce i contatti tra l’ex consigliere e Agostino Riccardo attraverso telefonate e messaggi in chat

Riflettori puntati su telefonate e scambi via Messenger con Agostino Riccardo nell’udienza del processo "Scheggia" a carico di Gina Cetrone, l’ex marito Umberto Pagliaroli, Armando Lallà Di Silvio e i figli Gianluca e Samuele accusati di estorsione, associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata con l’aggravante delle modalità mafiose.

In aula a ricostruire i rapporti tra l’ex consigliera regionale e il pentito all’epoca componente del clan di Campo Boario c’era il dirigente della Squadra mobile di Latina Giuseppe Pontecorvo che ha utilizzato i tabulati telefonici e le conversazioni via chat fornite agli investigatori dallo stesso Riccardo: il tutto per dimostrare come il rapporto tra la Cetrone, Pagliaroli e il collaboratore di giustizia fosse tutt’altro che occasionale: scambi di auguri a Natale, conversazioni sulla decisione di candidarsi e sulla campagna elettorale. 

Così come ha trovato conferma la presenza nell’abitazione dei coniugi dell’imprenditore abruzzese Massimo Bartoccini, minacciato per un debito nei confronti dell’azienda di Cetrone e Pagliaroli proprio grazie ai riscontri sulla celle telefoniche che avvalorano la ricostruzione dell’accusa e la credibilità della vittima dell’estorsione. L’esame del capo della Mobile da parte del pubblico ministero Luigia Spinelli proseguirà nella prossima udienza fissata per il 9 novembre.

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