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Cronaca

Processo per la "Variante Malvaso", prime richieste di condanna

L'ex consigliere comunale di Forza Italia e costruttore Vincenzo Malvaso e l'ex assessore Giuseppe Di Rubbo hanno scelto il rito abbreviato. Il pm ha chiesto un anno e due mesi per il primo, dieci mesi per il secondo

Prime richieste di condanna in tribunale nel processo per la cosiddetta “Variante Malvaso”, il palazzo costruito a Borgo Piave sequestrato nel 2015 dal Nipaf per un ampliamento di volumetrie. Il pubblico ministero Gregorio Capasso ha chiesto ieri di condannare due degli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato: un anno e due mesi per il costruttore ed ex consigliere comunale di Forza Italia Vincenzo Malvaso e dieci mesi per l’ex assessore all’urbanistica Giuseppe Di Rubbo, accusati di abuso d’ufficio.

Il prossimo 17 luglio arriverà la sentenza e la decisione del giudice sul rinvio a giudizio per gli altri imputati del processo: Marco Paccosi, Fabio De Marchi e il dirigente comunale Ventura Monti. I legali della difesa, Renato Archidiacono, Alessandro Paletta e Giuseppe Poscia, hanno invece sostenuto che non sussistono elementi per l’abuso d’ufficio.

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