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Cronaca

Prostituzione e parcheggi abusivi: scatta l'operazione tra Roma e Latina

Il business gestito da "nonna Rosetta", una 71enne di origini calabresi. Undici indagati per associazione e delinquere

Parcheggiatori abusivi all'Eur e al Verano. Ma anche un giro di prostituzione a Pomezia e Torpignattara. Sono questi gli affari emersi nell'operazione 'Tax Offer' che fatto emergere una banda di 11 persone capeggiata da 'nonna' Rosetta, una 71enne di origini calabresi. Un'indagine che ha coinvolto anche la provincia di Latina. 

Dalle prime luci dell'alba i carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari tra le province di Roma e Latina. Tre gli arresti domiciliari e otto divieti di dimora con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Indagati 11 parcheggiatori abusivi, 4 donne e 7 uomini, accusati a vario titolo di "associazione per delinquere finalizzata all'invasione di terreni e all'estorsione, al favoreggiamento della prostituzione e all’immigrazione clandestina".

'Nonna' Rosetta a capo della banda

A capo del sodalizio, Rosetta che gestiva l’attività in "maniera imprenditoriale" coordinando i compartecipi, assegnando a ciascuno le aeree di parcheggio di competenza, riscuotendo gli incassi dai sodali e disciplinando le intimidazioni nei confronti dei concorrenti o di parcheggiatori inadempienti. L'indagine, avviata nel mese di ottobre del 2014, supportata da attività tecniche, documentazioni video-fotografiche e servizi di pedinamento svolti a riscontro, ha consentito di documentare l'operatività del sodalizio criminale dedito all'esercizio del servizio abusivo di parcheggio a pagamento in diverse aree pubbliche della capitale, prevalentemente nelle adiacenze del Palalottomatica, del Verano e dell'Eur.

Nel corso delle indagini sono state accertate le intimidazioni da parte del gruppo criminale che provvedeva all'allontanamento, anche con la forza, di eventuali parcheggiatori concorrenti per ottenere l'egemonia nel controllo delle aree pubbliche costringendo quindi gli automobilisti all’indebito pagamento di piccole somme di denaro per il parcheggio dei veicoli.

Affitti in nero e giro di prostituzione

Inoltre, gli indagati gestivano alcuni appartamenti, a Pomezia ed a Torpignattara, affittati "in nero" ad extracomunitari che si prostituivano, favorendone quindi la permanenza clandestina nel Paese. L'organizzazione concedeva in locazione i suddetti immobili a quattro clandestini, tre transessuali ed una donna di nazionalità brasiliana, che esercitavano l'attività di prostituzione corrispondendo al gruppo criminale un cospicuo corrispettivo per l'affitto degli immobili.

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