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Cronaca strada regionale Pontina

Contro la casta e il sistema politico, trattori pontini in protesta

Mobilitazione degli agricoltori di Cra e di Dignità Sociale con sit in allestiti lungo la Pontina, a Latina e Terracina, e sulla Monti Lepini fino a sabato 13 ottobre

Gli agricoltori della provincia pontina sono tornati a protestare. E lo hanno fatto con una serie di sit in che sono stati allestiti nella giornata di ieri e che vedono impegnati non solo i coltivatori, ma anche allevatori, pescatori, muratori e tutti i cittadini per quella che loro definiscono una forma di protesta “non settoriale”.

La manifestazione organizzata dai Comitati Agricoli Riuniti (Cra) e dal movimento Dignità Sociale andrà avanti almeno fino a sabato prossimo e ha visto mettere in piedi nella provincia di Latina tre diversi presidi, uno sulla Pontina, all’ingresso del quartiere Q4, uno sempre sulla strada statale 148 allo svincolo per Terracina (all’altezza della piazzola dell’ex Desco) e uno sulla Monti Lepini nel comune di Priverno.

Protestano contro il sistema politico, contro quella che definiscono la “casta corrotta” e mirano soprattutto a parlare con la gente.

“La nostra è una mobilitazione pacifica che nasce dalla crisi profonda che stiamo vivendo, non solo nel settore agricolo. Protestiamo contro la casta che vogliamo mandare via; contro coloro che ci hanno condotto a questa situazione” ci dicono alcuni dei partecipanti al sit in di Latina. “Non ci aspettiamo nulla di concreto e di immediato dai presidi di questi giorni; la nostra è una battaglia che andrà avanti, continuerà anche quando questi saranno smontati, proseguirà con altre iniziative”.

Trattori in protesta sulla Pontina a Latina

“Ci rivolgiamo a tutti i cittadini, al popolo che per Costituzione è sovrano e deve insorgere contro chi ha creato questo degrado istituzionale e questo impoverimento. L’Italia è nostra - commentano con orgoglio -. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica perché insorga contro questo sistema corrotto”.

“La nostra deve essere una battaglia senza bandiere – proseguono -, senza simboli di partiti o sindacati, ma che deve vedere camminare insieme tutti, non solo noi agricoltori. La nostra non è una battaglia settoriale che deve veder partecipare tutti i cittadini” hanno poi concluso.

Intanto la stessa iniziativa ha assunto anche un profilo nazionale, con presidi che sono stati organizzati anche in almeno altre 8 regioni italiane.

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