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Cronaca Centro / Piazza della Libertà

Poliziotti e vigili del fuoco in protesta, sit in davanti la Prefettura

Presidio in piazza della Libertà organizzato da Siulp, Sap e le altre sigle sindacali di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco contro i tagli del governo: "Il sistema sicurezza e soccorso sembra vicino al collasso"

Polizia di Stato e vigili del fuoco in protesta. Scendono in piazza tra le altre cose, per dire di “no” alla proroga anche per il 2014 e per il quarto anno consecutivo del blocco del tetto salariale, per dire basta al tentativo di riduzione dello stipendio, ai tagli delle risorse per il pagamento del lavoro straordinario “con il rischio di determinare il collasso del sistema sicurezza e soccorso pubblico” e all’ulteriore proroga del blocco della rivalutazione del trattamento previdenziale e l’ulteriore allungamento dei tempi di percezione del trattamento di fine servizio.

Ma protestano anche per la revisione del modello di sicurezza e la razionalizzazione dei presidi per una maggiore efficienza ed efficacia del servizio per garantire più sicurezza ai cittadini e per una razionalizzazione nell’impiego delle risorse pubbliche che riduca sprechi e sovrapposizioni.

E questa mattina i poliziotti del Siulp, del Sap e delle altre sigle sindacali della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco della provincia di Latina si sono riuniti davanti la Prefettura di Latina.

“L'iniziativa, che avviene contemporaneamente in tutti i capoluoghi di provincia, assume particolare rilevanza in una provincia, quella pontina, dove il sistema sicurezza e soccorso sembra vicino al collasso, con pesantissime ed irreversibili ricadute sul mantenimento dei livelli minimi di efficienza e di erogazione dei servizi – commenta la Siulp -. I poliziotti e i vigili del fuoco intendono sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo l'imprescindibilità del bene sicurezza come bene primario ed essenziale di una comunità.

Parlare di sicurezza, soprattutto in questa provincia significa parlare di sviluppo, di possibili opportunità economiche, di benessere sociale, tutti aspetti essenziali per un sano sviluppo di una comunità. Affossare, mortificare, umiliare le legittime aspettative di chi deve per mandato istituzionale garantire tali beni, significa attentare al benessere di quella stessa comunità.

Il Governo non può continuare ad ignorare questa situazione, contando solo sul senso di responsabilità, di rispetto dello Stato e delle Istituzioni e dell’impegno che continuano a garantire gli operatori del settore. La misura è colma. Se il Governo non interverrà immediatamente - conclude la sigla sindacale - non ci potranno essere ulteriori proroghe di fiducia costruite esclusivamente sulla pelle degli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico ed ingannando i cittadini”.

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