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Cronaca Aprilia

Si fingono forze dell’ordine, picchiano e rapinano lavoratori indiani: tre arresti

In manette sono finiti tre uomini di origini romene che vivono ad Aprilia. Uno di loro era già stato arrestato a febbraio per un episodio simile a Latina. Altri tre quelli che vengono contestati al gruppo, due a Nettuno ed uno ad Anzio

Fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine aggredivano, picchiavano e derubavano cittadini indiani. Questo il modus operandi di una banda di rapinatori sgominata dai carabinieri della Compagnia di Anzio. Tre uomini di origini romena di 28, 37 e 38 anni che vivono ad Aprilia sono stati arrestati dai militari perché ritenuti responsabili di tre rapine commesse nei primi mesi di quest’anno, due a Nettuno ed una ad Anzio. 

Gli arrestati

Nella mattinata di oggi i militari hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia in carcere emessa nei loro confronti dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura. Uno degli arrestati di oggi, il 28enne, era già detenuto presso la casa circondariale di Latina, perché arrestato per un episodio simile avvenuto nel febbraio scorso nella zona di Borgo Santa Maria. Gli altri due sono stati accompagnati oggi presso il carcere di Velletri. Della banda inoltre faceva parte anche un minore, già oggetto a fine febbraio di misura cautelare emessa dal Tribunale dei Minorenni della Capitale ed attualmente ristretto presso l’Istituto di Pena minorile di Roma per gli stessi fatti.

Il modus operandi

Secondo quanto accertato dai carabinieri, il modus operandi del gruppo era sempre lo stesso: una volta individuata la vittima, approfittando del buio, si avvicinavano a bordo di un’auto, poi una volta scesi la colpivano con calci e pugni per derubarla del portafoglio. Proprio all’interno di un portafoglio hanno rinvenuto, oltre a 300 euro in contanti, un bancomat con annesso il codice pin che, nel corso della notte stessa e del giorno successivo alla rapina, hanno utilizzato per fare acquisti e prelevare denaro contante per un totale di circa 2700 euro. 

“Tutte le movimentazioni - spiegano i carabinieri - sono state meticolosamente analizzate da parte degli inquirenti e grazie alla visione dei filmati di videosorveglianza dei bancomat e degli esercizi commerciali hanno potuto individuare ed identificare i rei”.

Inoltre i rapinatori erano soliti spacciarsi per appartenenti alle forze dell’ordine al fine di convincere, con la scusa di un controllo, l’ignara vittima a salire a bordo dell’auto per poter raggiungere un’area isolata dove poi costringevano con violenza il malcapitato a consegnare il denaro contante o eventuali gioielli in oro.

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