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Cronaca

Sonnino: dopo i lavori di restauro: riaperta la chiesa di San Giovanni

Al termine di laborioso restauro è stata riaperta al culto e restituita alla comunità; domenica scorsa la messa officiata dal parroco Don Felice Aquino alla presenza di sua eminenza il cardinale Velasio De Paolis

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

La chiesa di San Giovanni, nel centro storico di Sonnino, è stata riaperta al culto e restituita alla comunità al termine di un laborioso restauro culminato nella cerimonia che si è tenuta domenica scorsa. La messa è stata officiata dal parroco Don Felice Aquino alla presenza di sua eminenza il cardinale Velasio De Paolis, originario di Sonnino, che ha sottolineato l’importanza di aver riscoperto un vero e proprio gioiello architettonico e artistico ubicato lungo l’antica via di Mezzo, cuore della Sonnino medievale.

Il nucleo originario della chiesa risale al X secolo e proprio sulla primitiva Cappella di Santa Croce, tre secoli più tardi, è stata costruita la chiesa di San Giovanni. Il primo importante restauro, risalente al 1600, è dovuto al vescovo sonninese Pomponio De Magistris: a questo periodo risalgono gli elementi artistici che ancora oggi impreziosiscono la chiesa come il capitello in marmi policromi sorretto da due colonne marmoree di ordine corinzio che ospita la grandiosa pala raffigurante le Anime Sante del Purgatorio. Sempre all’evergetismo del vescovo De Magistris si deve l’opera scultorea situata sul lato destro dell’abside e attribuita al giovane Bernini.

Nel corso del restauro, finanziato dalla Regione Lazio e dal Cei con circa 500mila euro, è venuto alla luce uno splendido affresco di scuola romana del XIV secolo raffigurante l’annunciazione (a sua volta bisognoso di un intervento di recupero), altro elemento che caratterizza l’edificio insieme al pregevole battistero in cui, il 2 aprile 1806, venne battezzato Giacomo Antonelli, futuro cardinale e segretario di Stato di Pio IX. Il progetto di restauro, messo a punto dagli architetti Elio Falcone e Roberto Cellini ed eseguito dall’impresa Di Leta Marino con responsabile del procedimento l’ingegnere Gianpiero Falcone, ha permesso di riscoprire la bellezza dell’antica facciata e degli intonaci interni; inoltre il pavimento è stato rifatto e isolato dalle fondazioni con sistemi impermeabilizzanti mentre l’intera struttura e la copertura sono state consolidate.

Gli impianti elettrici sono stati completamente rifatti e l’interno della chiesa è stato dotato di una illuminazione artistica in grado di esaltare gli elementi architettonici restaurati dalle esperte Iliadora Marafini e Maria Greci. I lavori di restauro sono stati effettuati  sotto la supervisione dell’architetto Alessandro Catani e dell’ingegnere Egidio Orlandi, della direzione generale per i Beni architettonici e per il paesaggio del Lazio, mentre il funzionario di zona Franco Rossi ha seguito i lavori per conto della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Lazio.

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