Ricette false per farmaci ad azione stupefacente da rivendere: perquisizioni e sequestri
L'operazione "Sisters" del Nas di Latina a Velletri. Le indagini partite dopo verifiche nelle farmacie pontine e la scoperta di una aumento delle prescrizioni del farmaco “Depalgos”
E’ stata denominata “Sisters”, dal legame di parentela tra le due principali indagate, l’operazione che ha visto impegnati i carabinieri del Nas di Latina che hanno dato esecuzione a Velletri a 5 decreti di perquisizione domiciliare e personale, emessi dalla Procura della Repubblica di Latina nei confronti di altrettante persone tutte residenti nel comune nella provincia di Roma, nell’ambito di un’attività volta al contrasto dei reati di ricettazione e falso materiale in certificazioni mediche nonché di detenzione illecita di sostanze stupefacenti per finalità di spaccio.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Valerio De Luca, sono state avviate dai militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità già nel 2019 a seguito di una costante attività svolta attraverso verifiche sulla corretta dispensazione dei medicinali presso le farmacie pontine, che ha evidenziato, spiega il Nas di Latina, “un eccessivo e immotivato volume di prescrizioni del farmaco “Depalgos”, un analgesico oppioide il cui principio attivo è un composto di ossicodone (un agonista oppioide completo con azione simile alla morfina) e di paracetamolo (un analgesico ad azione periferica)”.
I successivi approfondimenti hanno permesso di ricostruire il sistematico “modus operandi” messo in atto dagli indagati, alcuni dei quali già gravati da precedenti penali specifici. Diversi gli episodi che hanno visto protagonisti i soggetti i quali si recavano presso le farmacie delle province di Latina e di Roma per effettuare la spendita di ricette mediche false poiché compilate e firmate dai medesimi indagati con l’apposizione di timbri sottratti in precedenza ad ignari medici. Attraverso il tracciamento di ogni singola ricetta rimborsata, è stato possibile accertare come tale attività illecita abbia procurato agli indagati, quale provento, circa 3.700 compresse di principio attivo stupefacente a base di “ossicodone” che se rivedute nella “piazza di spaccio parallela” ad un prezzo medio di circa 10/15 euro l’una avrebbero fruttato un ricavo complessivo di circa 40mila euro.
Al termine delle operazioni di perquisizione, “finalizzate - spiegano i carabinieri del Nas - al reperimento delle fonti di prova ed alla loro cristallizzazione processuale in ordine all’attività di spaccio posta in essere dagli indagati, anche alla luce dell’ingente quantitativo di compresse che si sono assicurati nell’arco temporale oggetto di indagine”, si è proceduto al rinvenimento e sequestro di diverso materiale tra cui telefoni cellulari, false ricette mediche pronte ad essere utilizzate nonché alcune decine di compresse del farmaco “depalgos” destinato all’illecita cessione verso terzi.
Il materiale rinvenuto e sequestrato rimane al vaglio degli inquirenti ed a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante per le successive verifiche del caso.