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Cronaca Aprilia

Rida Ambiente, il patron Fabio Altissimi replica al consigliere regionale Forte

Il consigliere regionale, alla festa dell’Unità di Aprilia alcuni giorni fa, aveva criticato l’amministrazione che non avrebbe svolto le funzioni di vigilanza sulle prescrizioni emesse nel 2014 nei confronti di Rida Ambiente.

“Enrico Forte ha perso l’ennesima occasione per stare zitto”. Non usa mezzi termini Fabio Altissimi, il patron di Rida Ambiente che risponde così alle dichiarazioni che il consigliere Regionale ha rilasciato alla festa dell’Unità di Aprilia alcuni giorni fa criticando l’amministrazione comunale che non avrebbe svolto le funzioni di vigilanza per garantire il rispetto di prescrizioni emesse nel 2014 dall’ente regionale nei confronti di Rida Ambiente.

“Capisco che siamo entrati in campagna elettorale e che il partito di Enrico Forte versi in cattive acque dopo i disastri compiuti anche nel campo dei rifiuti. Capisco pure che Enrico Forte abbia bisogno di argomenti scottanti visto che l’ultima sua uscita pubblica, a Latina, lo ha visto perdente praticamente contro tutti. Posso anche capire che l’ordine di partito sia quello di attaccare il sindaco di Aprilia che ultimamente non mi sembra proprio allineato con il Pd. Ma tutto questo va fatto avendo i piedi ben saldi sulla terra non inventando frottole" dice ancora Altissimi. "Il consigliere parla di impatto sul territorio di Rida Ambiente, dimenticando che ci sono le foto e le testimonianze di chi ha partecipato, solo qualche mese fa, a un nostro porte aperte con tanto di buffet organizzato nel piazzale di stoccaggio del prodotto finito - continua - Nel frattempo, ammesso e non concesso che la lettera di convocazione della commissione Ambiente  l’abbia scritta lui, lo stesso Forte dimentica che di impatto ambientale e di miasmi se ne parla in provincia ma non certo a causa di Rida Ambiente, con i focolai di protesta scoppiati in diverse zone ma mai in via Valcamonica”.

“Ci fa poi sorridere che a dare lezioni di vigilanza sia proprio Enrico Forte, consigliere regionale e membro del Pd. Un partito che in cinque anni non è riuscito a far uscire Roma dalla morsa del controllo sempre più stringente della holding di Cerroni, che dice di spingere sulla differenziata e poi autorizza tritovagliatori, che a Pontinia ha costretto a emettere diffide anche i primo cittadini contro degli impianti dalla stessa Regione autorizzati proprio a causa dell’immobilismo dell’istituzione di cui Forte fa parte. Vorrei poi fare un salto indietro nel tempo e ricordare i toni trionfalistici di Enrico Forte che si vantava di aver preso parte alla cordata che aveva portato alla creazione di un piccolo impianto Tmb all’interno della Eco Ambiente a Latina. Lo definii all’epoca lo smemorato di Collegno, appellativo che non poteva essere più azzeccato. L’impianto TMB della Ecoambiente è stato infatti autorizzato il 13/08/2009 dall’amministrazione guidata allora da Marrazzo. Sono passati “soltanto” otto anni e del progetto della Ecoambiente l’unica parte effettivamente realizzata è la discarica, peraltro esistente da tempo. A proposito di discarica di borgo Montello: non abbiamo ancora capito se è piena o no. Se è piena perché il signor Forte non avvia il post gestione  o comunque non convoca la commissione di cui fa parte e soprattutto non fa attingere ai soldi già incassati dal pubblico proprio per la post gestione? Se  invece è vuota perché non la mette a disposizione del pubblico e degli impianti e  contribuisce a concentrare tutto negli invasi dei soliti noti? Forte dimentica inoltre che la stessa amministrazione regionale in carica, nonostante l’assoluto divieto europeo e nazionale di smaltire in discarica rifiuti urbani “tal quali” (ossia, senza trattamento), ha impiegato ben 550 giorni per rispondere all’istanza della Rida Ambiente finalizzata proprio all’aumento della potenzialità di trattamento e recupero dei medesimi rifiuti.
In altri casi, a quanto consta, le autorizzazioni sono state rilasciate con procedure estremamente celeri, “giustificate” con una situazione di emergenza che si era verificata successivamente alle diffide emesse nei confronti della Rida Ambiente proprio dall’Amministrazione regionale a maggioranza PD”.

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