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Cronaca Norma

Discariche abusive a Ninfa, rifiuti speciali e pericolosi in zona a vincolo paesaggistico

Nelle due aree di circa 4.500 metri quadrati rinvenuti dalla finanza centinaia di chili di rifiuti. Si indaga per risalire ai responsabili. Le Fondazioni Caetani: "Stiamo valutando la possibilità di una denuncia contro ignoti"

Discariche abusive a Ninfa, in una zona soggetta a vincolo paesaggistico: questa la scoperta della guardia di finanza che ha sequestrato due aree di circa 4.500 metri quadrati.

A lavoro i militari del Comando Provinciale di Latina unitamente alla Sezione Aerea di Pratica di Mare che hanno trovato centinaia di chili di rifiuti speciali e pericolosi.

“Durante le normali attività di esplorazione dall’alto sul territorio della Regione - spiegano le fiamme gialle -, gli uomini del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia hanno avvistato, all’interno di un’area notoriamente sottoposta a vincolo paesaggistico, cumuli di rifiuti visibilmente abbandonati. I militari della Compagnia di Latina hanno provveduto quindi, con l’ausilio dei tecnici dell’A.R.P.A. Lazio e dell’A.S.L. di Latina, al sequestro d’iniziativa delle due aeree e a trasmettere alla locale Autorità Giudiziaria la denuncia contro ignoti per il reato di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti”.

Nelle discariche sono stati rinvenuti rifiuti speciali pericolosi costituiti da guaine bituminose, materiale edile, blocchi di cemento, blocchi di asfalto, fusti di pittura, in parte sversata sul suolo, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, materassi, plastica, lastre di eternit.

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“Le aree sottoposte a sequestro - spiegano le fiamme gialle - ricadono peraltro nel complesso paesaggistico dei Giardini di Ninfa”. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, vanno avanti e sono tese ad individuare i responsabili dell’illecito smaltimento dei rifiuti.

LA FONDAZIONE CAETANI - "La Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro di un’area di proprietà della Fondazione Caetani, in Comune di Norma, già soggetta a coltivazione di cava, interrotta da Lelia Caetani per evitare quello scempio già autorizzato" scrive la Fondazione Caetani in una nota nella quale fa alcune precisazioni:
"- La cava, sita in comune di Norma, è stata acquistata nel 1960 dalla principessa Lelia Caetani per impedire che la sua iniziata coltivazione facesse uno scempio paesaggistico alle spalle del giardino di Ninfa e della città medievale di Ninfa. È, pertanto, proprietà della Fondazione Roffredo Caetani.
- Su quel territorio la stessa Principessa Caetani ha sollecitato ed ottenuto l’apposizione del vincolo paesistico con la successiva istituzione dell’Oasi di Ninfa, territorio anche esterno a Ninfa, di circa 1850 ettari, non appartenente che in minima parte alla Fondazione.
- Gli sversamenti rinvenuti non sono opera della Fondazione ma di ignoti che hanno agito, si ritiene, nottetempo. La Fondazione sta esaminando la presentazione di una denuncia contro ignoti.
- La cava era difesa da un cancello di ferro e da massi per impedire l’accesso a mezzi capaci di trasportare i materiali rinvenuti dalla Guardia di Finanza. Il cancello è stato rubato e i massi risultano spostati illegittimamente da chi ha eseguito il deposito abusivo.
- La ex cava non si trova nel “complesso paesaggistico del giardino di Ninfa”, ma, all’interno dell’“oasi venatoria” ampia circa 1850 ettari apposta con delibera della Giunta regionale del Lazio n. 3399 del 1973. Nulla essa ha a che vedere fisicamente con il “giardino di Ninfa” e con l’area del Monumento naturale Giardino di Ninfa aperto al pubblico.    
- La Fondazione ringrazia la Guardia di Finanza per l’operazione svolta. La Fondazione si sta da sempre battendo contro ogni forma di abusivismo edilizio e di discariche abusive, e ritiene che queste operazioni di ignoti siano da interpretare anche come una vigliacca reazione contro tale politica di tutela".
 

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