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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Priverno

Priverno, scongiurata la chiusura del punto di primo intervento

Emergenza rientrata, per ora, nel comune lepino dopo la decisione (poi ritirata) della Asl di chiudere il Ppi nelle ore notturno. Sindaco Delogu: "Un atto inqualificabile"

L’emergenza, per ora, sembra essere stata scongiurata. Dopo ore frenetiche la decisione della Asl di Latina di voler chiudere nelle ore notturno il punto di primo intervento di Priverno è stato ritirata; una decisione che il primo cittadino non ha esitato a definire un “atto inqualificabile, ingiustificabile e pericoloso”.

Un sospiro di sollievo, quindi, tirato dal sindaco del comune lepino, da tutta l’amministrazione, ma anche da tutta la cittadinanza.

“Io e i capigruppo consiliari siamo intervenuti congiuntamente per bloccare sul nascere questa decisione scriteriata, dimostrando come su questi temi, sulla difesa del territorio e della salute dei nostri concittadini, non ci si divide, ma si è in grado di fare squadra al di là delle appartenenze – ha commentato il primo cittadino di Priverno Angelo Delogu -. Fortunatamente abbiamo trovato nel dottor Sponzilli, Direttore Generale della ASL di Latina, un interlocutore attento alle nostre esigenze e il PPI non è stato chiuso. Ritengo che non sia possibile, di punto in bianco, lasciare un comprensorio densamente popolato come il nostro senza presidio ospedaliero”.

A lasciare interdetto il sindaco Angelo Delogu, poi, sono state le modalità con cui è stata decisa e comunicata la chiusura del Punto di Primo Intervento di Priverno. “La ASL afferma di aver comunicato la propria decisione alle 16.50, solo 3 ore prima dell'effettiva sospensione dei servizi, ma del fax non c'è traccia”. “Il comportamento tenuto dell'Azienda è inaccettabile tanto nel merito quanto nel metodo – ha commentato Delogu -. La decisione, seppur provvisoria, avrebbe lasciato la popolazione priva di un punto di riferimento sanitario e ospedaliero molto importante come il Ppi dell'ex Regina Elena. Inoltre, avrebbe sancito la 'morte' della sanità pubblica in questo territorio troppo spesso bistrattato, eliminando di fatto l'ultimo avamposto rimasto aperto dopo la chiusura dell'ospedale.

Anche il metodo lascia piuttosto a desiderare: la ASL non si è premurata di comunicarci in anticipo le sue intenzioni. In questo modo, magari, ci saremmo potuti sedere attorno ad un tavolo e avremmo potuto cercare delle soluzioni alternative tutti insieme. Ancora più grave, però, la mancanza di comunicazione nei confronti della cittadinanza: se un cittadino avesse accusato un malore dopo le 20 e si fosse recato presso il Punto di Primo Intervento avrebbe trovato chiuso e solo un foglio A4 ad avvisarlo. Una situazione desolante”.

Il sindaco ci tiene a sottolineare che nel caso in cui l'Azienda non avesse ritirato la sua decisione, si sarebbero configurati degli estremi di reato. “Decisioni così irrituali, repentine e improvvise – chiosa Delogu – possono anche essere considerate come delle interruzioni di servizio pubblico. La prossima volta, magari, l'Azienda farebbe meglio a ragionarci su con più calma, coinvolgendo anche i rappresentanti istituzionali interessati”.

La decisione è stata ritirata quasi immediatamente e per il momento l'emergenza è stata tamponata. “Non vorremmo – aggiunge il primo cittadino di Priverno – che si trattasse semplicemente del rinvio temporaneo di una decisione già presa. Capiamo le difficoltà causate dalle numerose assenze per malattia, ma la ASL in futuro dovrà muoversi diversamente. Se davvero ci fosse l'intenzione di chiudere il PPI di Priverno, l’intero consiglio comunale, i cittadini e le istituzioni del comprensorio sono pronti a far sentire forte la loro voce nelle sedi più opportune, protestando con tutti i mezzi a disposizione”.

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