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Cronaca

Sanità, due visite al Goretti: sopralluogo di Pd e Forza Italia

Prima la visita al nosocomio del capoluogo degli esponenti del Partito Democratico poi del gruppo consiliare in Regione di Forza Italia che hanno ribadito anche le loro posizioni - opposte - sull'atto aziendale della Asl

Prima i rappresentanti del Partito Democratico, poi a seguire quelli di Forza Italia. Due visite al Santa Maria Goretti di Latina questa mattina da parte degli esponenti della politica locale, e non solo, che non hanno mancato di ribadire la loro posizioni - opposte - sul nuovo atto aziendale predisposto dal manager della Asl di Latina, Michele Caporossi.

IL PARTITO DEMOCRATICO - Alle 9 di questa mattina i primi ad arrivare sono stati il consigliere regionale del Pd, Enrico Forte, insieme ad alcuni consiglieri comunali - Alessandro Cozzolino, Giorgio De Marchis, Nicoletta Zuliani e Fabrizio Mattioli -.

“Siamo ben consapevoli – sottolineano gli esponenti del Partito Democratico – delle difficoltà nelle quali lavorano gli operatori sanitari e di quelle degli utenti ma l’azione che stanno mettendo in campo Regione e direzione della Asl puntano a recuperare anni di sprechi ed inefficienze. All’interno del nostro ospedale ci sono grandi professionalità grazie alle quali viene garantita l’assistenza sanitaria su un territorio vastissimo che supera di molto gli oltre 500mila abitanti di questa provincia.

A fronte delle attuali difficoltà - proseguono - oggi possiamo però dire che è stata avviata una fase nuova perché la Regione ha riconosciuto la centralità di Latina all’interno del piano sanitario scegliendo proprio il Goretti, unico tra le province del Lazio Roma esclusa, come sede del Dea di II livello: tale riconoscimento consentirà un reale rilancio del nosocomio attraverso l’intercettazione di risorse finanziarie importanti destinate al potenziamento dell’organico, una volta usciti dalla pesante fase di commissariamento, e al miglioramento strutturale e tecnologico dell’ospedale”.

“Abbiamo intenzione – annunciano i consiglieri comunali che insieme a Forte hanno ricordato gli importanti investimenti già predisposti dalla Giunta regionale per l’acquisto del nuovo acceleratore lineare, la riduzione delle liste di attesa – di promuovere un’iniziativa a livello istituzionale portando nell’aula del Consiglio comunale di Latina il futuro del Santa Maria Goretti come Dea di II livello, per evitare che il futuro della sanità pontina diventi oggetto di pesanti strumentalizzazioni politiche che non possono fare altro che danneggiare la rete di assistenza sanitaria sul territorio per questioni "campanilistiche” che nulla hanno a che fare con le esigenze reali dei cittadini e che tanti danni hanno prodotto negli ultimi anni”.

Poi il nodo del nuovo atto aziendale e del piano strategico che, aggiunge Forte “sono stati predisposti secondo le indicazioni nazionali e regionali e sono una tappa fondamentale per uscire dal commissariamento e far ripartire tutti gli investimenti in risorse umane e materiali. I due atti sono il frutto di un accurato confronto con le comunità locali e le organizzazioni sindacali con il risultato che cardiologia rimane organizzata in due punti, Latina e Formia, con l’emodinamica h24; viene tutelata l’oncologia a Terracina; si potenzia il sud pontino; vengono tutelati gli ospedali di Fondi e Terracina con il pronto soccorso h24, la diagnostica e il laboratorio d’analisi e non vengono sottratti servizi a Gaeta. In definitiva non ci sono smembramenti ma una moderna e funzionale organizzazione in rete nella quale si inseriscono le Case della Salute che, dopo Sezze saranno realizzate anche a Priverno, Gaeta-Minturno e Aprilia Cori”.

Chi oggi alza la voce contro le scelte di riorganizzazione della rete sanitaria – conclude il consigliere regionale – dovrebbe ricordare come in un passato abbastanza recente chi era al governo della Regione aveva inserito la provincia di Latina nella macro area romana del San Camillo-Forlanini  togliendo così alla provincia di Latina la sua autonomia e la possibilità di avere un ospedale Dea di II livello, possibilità che ci è invece stata restituita dall’amministrazione guidata da Zingaretti”.

FORZA ITALIA - Poco dopo, all’incirca intorno alle 10,30 è stata la volta del gruppo consiliare di Forza Italia visitare il nosocomio del capoluogo pontino. “Innanzitutto – ha spiegato Giuseppe Simeone – abbiamo avuto conferma che l’atto aziendale voluto dal dg Caporossi è un libro dei sogni. I progetti sono condivisibili in teoria; purtroppo, però, molti di questi non saranno realizzabili. Su tutte il progetto di trasformazione del Goretti di Latina in Dea di II livello. Infatti, ci sono delle problematiche sia a livello strutturale che per quanto concerne il personale che rendono questa ipotesi impraticabile. Caporossi ha redatto un atto basandosi su un mondo dei sogni, distante  anni luce dal mondo reale”.

“L’atto aziendale sembra redatto da un marziano, che non conosce le istanze dei territori - aggiunge il capogruppo Luca Gramazio -. Il piano rischia di smembrare una eccellenza come la rete pontina per l’infarto. L’assurdità è che Zingaretti afferma che questa esperienza dovrebbe essere esportata in tutto il Lazio e non solo; allo stesso tempo Caporossi decide di smembrarla, separando il reparto di Cardiologia da Emodinamica. Questo dimostra l’assenza di programmazione e pianificazione: la Regione afferma una cosa e la Asl ne fa una altra. Senza parlare dell’Unità Donazione Organi e Tessuti che scompare; oppure l’endoscopia spostata da Formia a Latina”.

“Adesso, con il Dea di I livello – prosegue vice presidente della commissione Salute Antonello Aurigemma che ha anche messo in luce i problemi del pronto soccorso – c’è una carenza di personale pari a 185 unità; in caso di trasformazione in II Livello la carenza passerebbe a 285. Anche perché, è giusto ricordare, non è possibile effettuare nuove assunzioni. C’è soltanto una deroga del 10%. Inoltre, nelle settimane scorso il Consiglio di Stato ha espresso parere negativo sui parametri ospedalieri del Ministero, i quali sono utilizzati dalle Regioni per elaborare il decreto di riordino della rete ospedaliera. A Zingaretti  chiediamo di venire in aula e spiegarci come intende procedere”.

Anche Mario Abbruzzese ha poi puntato il dito contro la situazione del pronto soccorso. “La situazione crea disagi pesanti per i cittadini di Latina”. “Credo sia opportuno aprire un confronto per rivedere gli attiziendali – aggiunge Abbruzzese – in modo che siano più rispondenti alle istanze dei territori”. Adriano Palozzi afferma che nella sanità si può risparmiare aumentando e migliorando i servizi, e grazie alle specializzazioni di alcuni settori. “Non si risparmia tagliando reparti e, quindi, diminuendo i servizi. Non vorremmo, poi, che realizzare il Dea di II livello – continua Palozzi – possa comportare il taglio di altre strutture e spostare i lavoratori da una parte all’altra. Anche perché essendo bloccato il turn over, non si può assumere”.

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