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Cronaca

Alta Diagnostica, Goretti e la sanità pontina, parla il sindaco Di Giorgi

L'intervento del primo cittadino durante un incontro a Frosinone in cui ha parlato dell'ospedale Goretti "Dea di II livello solo sulla carta" e del caso dell'Alta Diagnostica in vista della Conferenza ristretta dei sindaci

Sanità pontina, tra le mille difficoltà dell’ospedale Goretti e la buona notizia dell’Alta Diagnostica: di questo ha parlato il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi intervenuto ieri mattina durante un incontro pubblico che si è tenuto a Frosinone, presso l’auditorium Colapietro, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, e del vice sindaco di Alatri.

“Individuare percorsi e strategie condivise tra i Comuni di Latina e Frosinone in tema di sanità, per fornire questo vasto territorio di adeguati servizi e strutture e dare finalmente dignità alle richieste e ai diritti dei cittadini” ha dichiarato Di Giorgi nel corso del suo intervento con il quale ha evidenziato la necessità di adottare iniziative comuni tra i due capoluoghi del basso Lazio per evitare che anche nella sanità questo vasto territorio venga fagocitato da Roma.
“Basta con le politiche miopi verso i territori provinciali da parte di Roma  – ha detto Di Giorgi –. Per questo occorre mettere da parte i campanilismi non solo in materia di sanità ma anche in tanti altri settori, altrimenti i territori di Latina e Frosinone sono destinati a non avere i necessari servizi ed infrastrutture come è accaduto in questi decenni.

Il caso dell’ospedale S. Maria Goretti di Latina è emblematico: il nostro nosocomio è stato individuato come Dea di II livello ma è una qualifica che esiste solo sulla carta, nei cartelli della burocrazia ma di fatto l’ospedale di Latina non ha né le strutture né i servizi né il personale di cui deve essere dotato un Dea di II livello. L’auspicio è che un passo importante possa essere fatto con il nuovo atto aziendale, approvato dalla Regione, ma per la cui applicazione effettiva noi sindaci vogliamo avere voce in capitolo. Nei prossimi giorni riunirò la Conferenza ristretta dei sindaci e, a seguire, la Conferenza provinciale sulla sanità. Occorre essere vigili ma anche operare in sinergia e per questo avete la mia massima disponibilità per una stretta collaborazione tra Latina e Frosinone”.

Il sindaco Di Giorgi ha poi portato come esempio di “burocrazia micidiale e di cattiva politica sanitaria regionale”, quello relativo al Centro di alta diagnostica finanziato dalla Fondazione Roma e che, dopo tre anni di calvario burocratico, finalmente si farà a Latina come annunciato dal presidente della Fondazione Roma.
“Sono tre anni che mi batto per avere questa struttura di altissimo livello internazionale, una delle tre al mondo – ha detto Di Giorgi – per un investimento di circa 14 milioni, tutti di carattere privato, grazie alla Fondazione Roma. Come sapete, nonostante l’accordo trovato tra i vari enti con la Fondazione stessa per realizzare la struttura all’interno del S. Maria Goretti, la Regione ha bloccato tutto all’ultimo momento dopo che il Comune aveva già provveduto a liberare i locali dell’Ares 118, trasferendo il presidio in locali messi a disposizione dal Comune di Latina. Solo grazie alla mia tenacia e soprattutto al grande lavoro e volontà del presidente della Fondazione Roma, il prof. Emmanuele, ed al suo staff siamo riusciti ad ottenere che il Centro possa essere realizzato ancora a Latina, ma dentro i locali dell’Università, messi sempre a disposizione dal Comune. Ancora una volata Roma ha cercato di scippare a Latina progetti e prospettive di sviluppo su cui abbiamo duramente lavorato”.

Il sindaco di Latina  ha anche annunciato di aver convocato la Conferenza ristretta dei sindaci sulla sanità (composta dai sindaci di: Latina, Aprilia, Fondi, Sezze e Castelforte) per il prossimo 10 marzo proprio per affrontare i temi legati al nuovo Atto aziendale.  

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