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Cronaca

Liste d’attesa infinite, Simeone: “Il piano di Zingaretti sta fallendo”

Il consigliere di Forza Italia critica il presidente della Regione: "Il piano di Zingaretti è riuscito ad allungare i tempi. Nella provincia di Latina per una mammografia e un'ecografia si deve aspettare un anno"

Il piano di Zingaretti è riuscito ad allungare i tempi”. Ci va giù duro il consigliere regionale pontino di Forza Italia, Giuseppe Simeone, che punta il dito contro il presidente della Regione Zingaretti colpevole, a suo dire, di non essere riuscito a risolvere il problema delle lunghe liste d’attesa che condannano i pazienti laziali. 

"A sei mesi quasi dall’entrata in vigore del piano di abbattimento delle liste di attesa non possiamo fare altro che prendere atto che quanto abbiamo sostenuto sinora sulla inconsistenza e inadeguatezza di quel progetto, annunciato con entusiasmo  dal presidente e commissario ad acta del Lazio, Nicola Zingaretti, è triste realtà.

Il Lazio manca di qualsiasi linea di intervento nel settore. Si susseguono atti e decreti che producono solo carta e nessun risultato. In ospedale e negli ambulatori pubblici del Lazio si aspetta fino a un anno per una mammografia, una tac al torace, un ecocolordoppler alle carotidi o ai vasi periferici e per una colonscopia. E nei grandi ospedali, policlinici inclusi, non si prendono appuntamenti: agende chiuse per quasi tutti gli esami diagnostici”.

E cosa succede nel territorio pontino? “Nella provincia di Latina – spiega Simeone - molti esami non sono prenotabili perché l’appuntamento supererebbe l’anno di attesa. Per una mammografia nella Asl di Latina si aspetta fino a 355 giorni, per una ecografia si deve attendere un anno. Che fine hanno fatto tutti gli annunci di Zingaretti che prevedevano al massimo 30 giorni per una visita, 60 per un esame diagnostico, 72 ore per le urgenze? Fermo restando che continuiamo a considerare inadeguate anche queste tempistiche perché siamo convinti che le risposte ai cittadini debbano essere date subito, è assurdo che con l’entrata in vigore del piano la situazione non è migliorata minimamente, ed anzi, è peggiorata”.

“L'atto, inoltre, prevede l'inserimento dei privati nelle agende del Recup, il centro regionale per prenotare le prestazioni e anche questo non è avvenuto. Oggi, di fronte a questo quadro disarmante dove ad essere protagonista non è la salute dei nostri cittadini ma sono l’emergenza e la mancanza di risposte forse è arrivato il momento che Zingaretti si fermi, metta da parte la politica degli annunci, e cominci a lavorare davvero per il bene della comunità. Di questo passo, con ospedali senza medici e infermieri, con reparti al collasso e i pazienti privati di qualsiasi punto di riferimento il rischio concreto è quello di mettere a rischio ogni giorno la vita dei nostri cittadini e Zingaretti deve assumersi la responsabilità di tutto questo".

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