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Ospedale di Formia, il sindaco: “Vogliamo risposte concrete dalla Regione”

Si faccia il nuovo policlinico del Golfo o si ristrutturi il Dono Svizzero, potenziandolo con l'acquisizione dell'ex pastificio Paone, è l'imperativo di Bartolomeo. Pronto un ordine del giorno per impegnare la Regione

Risposte chiare e concrete. Questo quello che l’amministrazione di Formia chiede alla Regione Lazio in tema di sanità e in riferimento in particolare al sud pontino.

Il prossimo passo quindi? Un ordine del giorno che impegni la Regione a prendere una posizione chiara: si faccia il nuovo policlinico del Golfo o si ristrutturi il Dono Svizzero, potenziandolo con l’acquisizione dell’ex pastificio Paone. “Non saranno ammessi ulteriori “faremo”, perché di mezzo c’è la salute dei cittadini e la qualità di un’offerta sanitaria ridotta ai minimi storici dai tagli degli ultimi anni” commentano dal Comune.

Nel corso del Consiglio Comunale di martedì il sindaco e la maggioranza lo hanno detto a chiare lettere: l’opzione pastificio non esclude la realizzazione del Policlinico. “Ma, ammesso che i soldi ci siano (e, allo stato, probabilmente non ci sono), il nuovo ospedale non vedrebbe la luce prima di quindici-vent’anni. E nel frattempo, ‘Formia non può morire’”.

Di questo si discuterà in commissione Sanità nei prossimi giorni dove verrà preparato l’ordine del giorno che sarà poi riportato in Consiglio per l’approvazione definitiva. “Sono stato io a buttare il sasso nello stagno – ha dichiarato il sindaco Sandro Bartolomeo nel corso del suo intervento -. Credo non si possa più attendere che qualcuno da Roma ci dica cosa fare. Siamo troppo piccoli rispetto alla realtà degli ospedali romani. Se pensiamo che Regione e Asl vengano a risolverci il problema, aspetteremo questa consiliatura e le prossime senza che niente sia mutato.
Regione e Asl devono darci delle risposte – prosegue il primo cittadino -. La conferenza dei sindaci non è stata mai riunita. Questo la dice lunga sul peso che è stato dato ai territori. La vicenda del pastificio Paone è entrata nella discussione quando la proprietà mi ha segnalato l’impossibilità di andare avanti coi suoi progetti di riconversione (centro commerciale e uffici). Sappiamo tutti come sono andate le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’immobile. Nel momento in cui la prospettiva si è aperta, era mio dovere informare il Consiglio e i cittadini nel modo più trasparente possibile.

La proposta di potenziare il Dono Svizzero con l’acquisizione dell’ex pastificio è nata quindi da un’occasione che oggi possiamo decidere di cogliere oppure no. Se Zingaretti vuole costruire il policlinico, bene, anzi benissimo. Ma ci dica tempi e modi. Il bilancio della Regione nel frattempo è stato approvato e non c’è alcuna posta per la copertura finanziaria dell’opera. Il pastificio è un’occasione - conclude Bartolomeo -: vogliamo aspettare che il locale finisca in vendita per poi trovarci l’ennesimo centro commerciale?”.

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