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Cronaca Sermoneta

Diede fuoco all'auto del sindaco Giovannoli, al via il processo a uno degli esecutori

Prima udienza per Bernardi che deve rispondere con Gentile e Poli di incendio e minaccia. L'intimidazione anche ai danni del vice Marcelli

Ha preso il via davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Fosso il processo a carico di una delle tre persone accusate di avere dato fuoco a febbraio e maggio dello scorso anno alle auto del sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli e del suo vice Maria Marcelli.

Si tratta di Giovanni Bernardi, assistito dall’avvocato Adriana Anzeloni, ritenuto uno degli esecutori materiali che viene giudicato con il rito abbreviato mentre Giuseppe Gentile, all’epoca presidente della locale Pro Loco ritenuto il mandante e Emanuel Poli hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato e per loro l’udienza è stata fissata per metà aprile davanti al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario.

Per tutti l’accusa è a vario titolo quella di incendio e violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario. I tre erano stati arrestati il 26 settembre 2020 quali responsabili di tre atti intimidatori nei confronti del primo cittadino di Sermoneta e del suo vice. Gentile voleva vendicarsi della Giovannoli e della Marcelli perché scontento politica del sindaco che prima lo aveva estromesso dalla gestione della storica Fiera di San Michele poi aveva disposto la rimozione delle impalcature da un suo immobile che doveva diventare un bed and breakfast nel centro cittadino. Nell’udienza di ieri è stato ascoltato il comandante della stazione dei carabinieri di Sermoneta che aveva condotto le indagini sugli incendi e che ha ricostruito in aula come si è arrivati all’identificazione dei responsabili. Poi il processo è stato aggiornato al 24 marzo prossimo.

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