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Cronaca

Via Gorgolicino, sgomberata la villa confiscata al clan Di Silvio

Blitz delle forze dell'ordine nell'appartamento dei coniugi De Rosa, pregiudicati per reati vari e contigui al gruppo criminale

Sgomberata una villetta e un terreno alla famiglia del pluripregiudicato Alessandro De Rosa, considerato collegato al clan dei Di Silvio. L’operazione è stata completata nella giornata di oggi dagli uomini della Questura di Latina, che ha così dato esito al provvedimento di confisca approvato dal tribunale per la sua consegna all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che dovrà ora assegnare le due proprietà a un ente di valore sociale.

L’abitazione e il terreno attiguo in via Gorgolicino verranno quindi restituiti ora alla collettività. Appartenevano a De Rosa, detenuto per reati di droga e armi, e a sua moglie Giulia. La villetta abusiva è stata in passato oggetto di fatti di cronaca legati alla latitanza di alcuni membri del clan, che proprio in questa costruzione trascorsero dei periodi di latitanza.

"Lo sgombero - spiega la Questura in una nota - si è reso necessario in quanto la famiglia del De Rosa, a seguito di notifica dell’avvenuta confisca, non aveva provveduto a liberare l’immobile in questione, pur essendo titolare di residenza popolare pubblica, con dimensioni adeguate al numero dei componenti della famiglia. In seguito all’emissione dell’ordinanza dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, alcuni membri della famiglia De Rosa per creare ostacolo si sono portati all’interno dell’abitazione nel tentativo di bloccare le operazioni di confisca".

Questa mattina si è giunti all’operazione di sgombero dell’immobile che ha visto anche alcune perquisizioni con l’ausilio di cani antidroga. Numeroso il personale della Polizia di Stato impiegato, che ha operato in sinergia con personale dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Municipale, dei servizi sociali del Comune di Latina, dei Vigili del Fuoco, del 118. Per rendere totalmente inaccessibile e inagibile la villa, tutti gli accessi sono stati blindati e tutte le utenze disattivate.

L’abitazione era dotata di un complesso sistema di videosorveglianza che consentiva ai De Rosa di poter vigilare costantemente il perimetro domestico. "Tali misure di sorveglianza - spiega ancora la Questura - non possono che essere giustificate nell’ambito di un contesto di attività criminosa. In passato protagonisti di reati che hanno portato al loro arresto per vari delitti che vanno dal tentato omicidio, all’estorsione, dallo spaccio e traffico droga alla detenzione illegale di armi. Ogni stanza era altresì arredata con suppellettili di lusso e munita di costosi televisori al momento rimasti all’interno e se non verranno asportati dai De Rosa, saranno venduti all’asta. Ad operazioni terminate il bene è stato assegnato al Comune di Latina e destinato ai servizi sociali".

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