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Cronaca Sonnino

Operaio fulminato in un cantiere e spostato: la ricostruzione dei fatti

Nella giornata di ieri l'operazione Blackout, con sette arresti eseguiti dai carabinieri del Nas

E' Umberto Musilli l'operaio che ha perso la vita dopo essere stato fulminato dall'alta tensione in un cantiere di Sonnino. L'uomo aveva 67 anni e il tragico infortunio sul lavoro risale allo scorso giugno, mentre la vittima è deceduta solo dopo molti mesi di agonia trascorsi in un reparto di terapia intensiva. A dare il via alle indagini che ieri hanno portato all'arresto di sette persone, tre in carcere e quattro ai domiciliari, nell'ambito dell'operazione Blackout, è stata la denuncia dei familiari che su quella morte volevano vederci chiaro.

Secondo la ricostruzione in quel momento si stava operando per gettare una colata di cemento in quello che doveva essere un parcheggio. Il 67enne stava lavorando proprio al basamento, ma è rimasto folgorato dai tralicci dell'alta tensione. L'uomo, in fin di vita, è stato a quel punto trasportato al di fuori del cantiere, sulla strada, insieme al suo motorino, per allontanare i sospetti di un incidente sul lavoro ed eventualmente simulare un malore. Allo stesso tempo all'operaio sono state perfino sostituite le scarpe da cantiere. Solo allora sono stati allertati i soccorsi. Ma solo in una fase successiva, con i sospetti della famiglia, sono state avviate specifiche indagini sull'accaduto.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono il committente dei lavori del cantiere, il titolare della ditta che svolgeva gli interventi e un operaio. Ai domiciliari invece gli amministratori di fatto di un'altra azienda che forniva materiali di costruzione e due dipendenti dell'azienda.

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