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Domenica, 1 Ottobre 2023
Cronaca

Carcere, il sovraffollamento resta una delle criticità: il 150% di detenuti in più a Latina

La situazione nella casa circondariale di via Aspromonte, a fine 2002, analizzata dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale con la redazione annuale

Quella del sovraffollamento resta un delle criticità del carcere di Latina. Un dato che, secondo l’ultimo aggiornamento del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, alla fine dello scorso anno è arrivata al 150%. 

Una situazione che si inserisce in un quadro regionale che vede il Lazio posizionarsi al quarto posto nel Paese per numero di detenuti (preceduto da Lombardia, Campania e Sicilia). A fine 2022 le persone detenute nei 14 istituti penitenziari per adulti della regione erano 5.933,a  fronte di una capienza regolamentare complessiva di 5.217 posti, con un tasso di affollamento conseguente pari al 114%, leggermente superiore alla media nazionale del 109%. 

Questi sono i dati evidenziati nel corso della presentazione della relazione annuale del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale sull’attività svolta negli anni 2021 e 2022. Se si considera il numero di posti effettivamente disponibili sulla base di quanto rilevabile dalle schede di trasparenza sui singoli istituti del ministero della Giustizia, che - a fine 2022 - erano 4.745, il tasso di affollamento raggiunge il 125%, con punte che superano il 150% a Latina, Civitavecchia e Regina Coeli. 

Secondo i dati forniti dal Garante, il 15% delle persone detenute nel Lazio è in attesa di primo giudizio, un altro 15% ha avuto una condanna non definitivamente il restante 70% ha una condanna definitiva. Sono dunque 4.149 le persone con pena definitiva, e a poco più della metà di loro (il 50,1%) è stata comminata una condanna di durata inferiore ai cinque anni. Si tratta di una percentuale più alta rispetto a quanto si verifica nell'intera Italia (41,8%). Insomma, nella popolazione carceraria del Lazio è più alta l'incidenza di persone condannate per reati meno gravi, rispetto a quanto avviene nel resto del Paese.

“Rifiutare il sovraffollamento come condizione naturale dell’esecuzione della pena detentiva – ha dichiarato Anastasìa nel corso della sua esposizione - obbliga a scegliere tra il carcere della extrema ratio, conforme alla Costituzione e riservato agli autori di gravi reati, e l’ospizio dei poveri a cui le nostre carceri sono in gran parte costrette, resistendo alla tentazione del carcere per ogni cosa e scommettendo sulle sanzioni sostitutive e sulle misure di comunità per i reati minori”.

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