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Cronaca Cisterna di Latina

Strage a Cisterna: una petizione online per chiedere di accertare le responsabilità

La firmano in centinaia tra scrittrici e giornaliste. Si interrogano i ministri e si chiede di analizzare il caso di Cisterna come un caso esemplare per comprendere i fallimenti delle istituzioni

Una petizione online ai ministri dell'Interno, della Difesa, della Sanità e della Giustizia sulla strage di Cisterna avvenuta il 28 febbraio scorso, quando il carabiniere Luigi Capasso, 43 anni originario di Napoli, ha sparato tentando di uccidere la sua ex moglie Antonietta Gargiulo e ha poi ucciso le due bambine di 13 e 7 anni prima di togliersi la vita. La petizione chiede ai ministri di accertare le responsabilità di questo dramma familiare annunciato, anche all'interno di enti e istituzioni. E chiede quali misure intendano prendere i ministri nell'ambito delle proprie rispettive competenze.

Ieri la fiaccolata a Cisterna

"Ora noi ci chiediamo - si legge nel testo della petizione - che cosa non ha funzionato nel caso di Cisterna di Latina? E chiediamo a voi, ministri/e competenti: di chi sono le responsabilità? Che cosa intendete fare, nelle rispettive competenze, per accertare queste responsabilità e trarne le dovute conseguenze? Se fossimo di fronte a morti per mafia, per terrorismo, per criminalità di bande giovanili o per qualsiasi altra causa riconoscibile come “fenomeno”, come si risponderebbe – come rispondereste?
Noi riteniamo che il fenomeno dei femminicidi sia sistemico e non occasionale, sia strutturale e non frutto di un raptus, di gelosia, di un momento di follia. Allora la risposta deve essere all’altezza della gravità del fenomeno, mentre invece i servizi di prevenzione e protezione delle donne in pericolo di vita sono del tutto insufficienti, come i fatti dimostrano". 

Le aggressioni a settembre: Antonietta aveva paura

La petizione chiede di adottare anche in Italia un metodo di intervento come quello adottato dal Regno Unito, il cosiddetto metodo Scotland: "Nel 2006 - si spiega - questo metodo è stato adottato in Spagna con risultati altrettanto positivi. Noi proponiamo di imparare dagli errori, adottando la procedura di “Domestic Homicide Review” prevista in Gran Bretagna: che presuppone l’istituzione di una commissione per ogni caso di violenza domestica, vale a dire coinvolgendo tutti gli attori implicati, partendo dalla domanda: “Avremmo potuto salvare la vittima?”.
Non si tratta soltanto di individuare delle “colpe”, bensì di far luce sulle falle di un sistema complesso e integrato allo scopo di evitare l’esito fatale di futuri casi analoghi. Noi siamo a disposizione per collaborare con le autorità per organizzare in tempi brevi forme di contrasto coordinato alla violenza maschile sulle donne, per verificarne l’efficacia, per correggere gli errori e le inefficienze in corso d’opera. Noi proponiamo che il caso di Cisterna di Latina venga analizzato e studiato come un caso esemplare per capire dove e come le istituzioni hanno fallito, perché è stato inutile che Antonietta Gargiulo denunciasse, si premunisse, rendesse noto a tutti e in particolare ai servizi e alle autorità che lei e le sue figlie erano in gravissimo pericolo. Noi siamo addolorate, rabbiose, esasperate e spaventate per lo spreco di buone intenzioni su questo dramma enorme, dagli altissimi costi umani, sociali, economici e sanitari". 

Il documento online, che sta girando anche attraverso Facebook, è già stato firmato da giornaliste e scrittrici e donne impegnate in altri settori. Chi vuole aggiungere la propria firma può inviare una mail a: letteraperantonietta@gmail.com. 

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