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Cronaca Centro / Via Andrea Costa

“La Regione rende l’acqua più cara all’Ato4”, Cusani ricorre al Tar

Sulla tariffa peseranno i costi legati ai Consorzi di bonifica, un problema in più per Acqualatina e bollette più care per gli utenti pontini. Ma la Provincia non ci sta: "Provvedimento illegittimo"

Il presidente della Provincia va alla guerra contro la Regione Lazio. Lo fa, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci, sulla vicenda della riproposizione dei canoni che il gestore dell’Ato 4 deve versare ai Consorzi di bonifica, una situazione che rischia di ripercuotersi negativamente sull’equilibrio finanziario già difficile di Acqualatina e causare “un aumento medio di 50 euro a utente sulle bollette per gli anni pregressi e di 25 euro per gli anni futuri”.

Tutto nasce dalla delibera approvata dalla giunta Polverini con cui vengono riproposti i vecchi schemi di convenzione tra gli Ato e i Consorzi di bonifica. Una delibera che la Provincia è decisa a impugnare davanti al tribunale amministrativo “perché illegittima - sottolinea Cusani - in quanto sia la Cassazione sia il Tar e il Tribunale hanno ritenuto quest’applicazione del canone imposto in maniera forfettaria sulla tariffa assolutamente fuori legge”.

“Noi contestiamo con forza questo provvedimento - prosegue il presidente della Provincia - e lo faremo in tutte le sedi. Lo riteniamo grave anche dal punto di vista politico perché si carica sulla cittadinanza della nostra provincia, ma anche per i cittadini di alcune città della provincia di Roma e Frosinone che fanno parte dell’Ato4, un balzello che deve invece andare a carico del bilancio regionale. I Consorzi di Bonifica non possono essere finanziati con la tariffa dell’acqua, perché è la legge che lo vieta”.

Cusani, affiancato dal presidente di Acqualatina Giuseppe Addessi, ricorda come “ogni anno i contribuenti della provincia di Latina versano nelle casse regionali più di 1 miliardo e 350 milioni di euro, con un ritorno in termini di servizi di un miliardo e 150 milioni di euro. Alla nostra provincia dunque mancano, in termini di servizi, più di 250 milioni di euro”.

“Stiamo inoltre considerando con i nostri legali - conclude il presidente della Provincia - se si possa ravvisare da parte della Giunta regionale una condotta di altro tipo, perché se fosse un ente locale normale che insiste nell’applicare principi che vengono in qualche maniera definiti illegittimi, ci sarebbero probabilmente anche altri profili da valutare. Ma questo lo vedremo nei prossimi giorni”.

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