Tassa sulle sigarette elettroniche, commercianti in protesta
Manifestazione organizzata davanti Montecitorio dall'Associazione nazionale fumo elettronico. Presenti anche commercianti pontini
C’erano anche alcuni rappresentanti pontini alla manifestazione organizzata davanti a Montecitorio dall'Associazione nazionale fumo elettronico (ANaFE).
Al seguito dello slogan “Noi siamo fumo”, i manifestanti hanno esposto vari cartelli attraverso cui hanno espresso la loro protesta contro la tassazione sulle sigarette elettroniche: "Ve siete fumati er cervello", si legge in uno dei più evidenti, esposto sotto tante bandiere blu al vento.
"La tassazione a cui stanno pensando - spiega uno dei manifestanti - equipara le sigarette elettroniche a quelle sigarette tradizionali. Ma le e-cig non sono tabacco, fanno meno male e faranno risparmiare allo Stato in termini di spesa sanitaria in prospettiva".
Ma il problema, spiegano in piazza, è che in Italia in poco più di un anno è nato un mondo di 3.000 imprese e 5.000 persone che hanno investito nella sigaretta elettronica. "Io ci ho speso la mia liquidazione da licenziato", racconta il proprietario di un negozio di Latina".
La maxi tassa del 58,5% sulle sigarette elettroniche, che vengono così equiparate alle tradizionali 'bionde', è una delle misure decise dal governo per decreto il 26 giugno scorso per bloccare l'aumento Iva dal 22 al 23% fino a ottobre.
Nel provvedimento è stabilito anche che le e-cig potranno essere vendute solo dai tabaccai. L'imposta di consumo del 58,5% sarà in vigore dal primo gennaio 2014 e sarà applicata sui "prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo", cioé cavi Usb e batterie. A vendere questi prodotti saranno i tabaccai: il che significa la chiusura dei negozi recentemente aperti.