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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Tenta di strangolare la zia e maltratta i familiari, 28enne arrestato

I carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare del gip. Una misura di emergenza per allontanare il ragazzo, affetto da problemi psichici, dalla famiglia

Tentato omicidio e maltrattamenti. Con queste accuse è finito agli arresti a Latina un 28enne, ora rinchiuso nel carcere del capoluogo. Il ragazzo è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emssa ieri, 21 agosto, dal gip del tribunale di Latina su richiesta della Procura.

Si tratta di un giovane con problemi psichici riconosciuti per il quale si è però reso necessario l'arresto in mancanza della possibilità di inserirlo in un'adeguata struttura sanitaria. Il magistrato ha infatti disposto la custodia in carcere per toglierlo da una situazione familiare in cui cominciava a diventare troppo pericoloso. Lo scorso 3 agosto infatti il ragazzo aveva cercato di strangolare nella notte una zia convivente. La donna si era svegliata all'improvviso ritrovandosi le mani del nipote intorno al collo ed era riuscita a divincolarsi dalla stretta. 

Ma non si trattava del primo caso. Da anni i familiari, pur non avendo mai denunciato la situazione, vivevano nel terrore di una sua reazione violenta, di solito scatenata da futili motivi, da un rifiuto o un diniego o da una parola fuori posto. Indagando dopo la denuncia della zia, i carabinieri della stazione di Latina hanno invece ricostruito una situazione familiare difficile, in cui più volte il 28enne aveva avuto reazioni particolarmente violente anche nei confronti del padre e della madre. Nelle scorse settimane, in particolare, aveva imbracciato un forcone e si era scagliato contro il padre, rimasto ferito e costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso. In un'altra recente occasione aveva cercato anche di accoltellare la madre, salvata dall'intervento tempestivo dell'altro figlio. 

Il 28enne, secondo quanto ricostruito dai carabinieri guidati dal maggiore Carlo Segreto, comandante della compagnia di Latina, era in cura da tempo ed era stato anche temporaneamente ricoverato in strutture sanitarie anche fuori provincia. Assumeva psicofarmaci, che spesso però associava al consumo di alcol. Un mix che provocava reazioni pericolose. 

Al termine delle indagini si è quindi reso necessario allontanare rapidamente l'uomo dal contesto familiare per evitare conseguenze peggiori. Le indagini dei carabinieri proseguono anche per accertare l'esatta causa del decesso della nonna del ragazzo, che viveva nella stessa abitazione, morta alcuni mesi fa. Verifiche anche sulla morte di alcuni animali domestici posseduto dalla famiglia.

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