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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Terracina

Picchia e minaccia di morte la sorella brandendo un coltello

Un 24enne è stato allontanato dalla casa familiare su provvedimento del tribunale. La vittima ha descritto un quadro di vessazioni e violenze che andavano avanti da circa un anno

Minacce continue e aggressioni alla sorella, botte con una mazza da baseball, pugni e calci e perfino liti con un coltello. Nella mattinata di venerdì 17 febbraio i poliziotti del commissariato di Terracina hanno eseguito una misura cautelare dell'allontamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima a carico di un 24enne del luogo, accusato di maltrattamenti in famiglia. L'indagine è scaturita dalla segnalazione della ragazza, sorella dell'indagato, che aveva allertato il numero unico per le emergenze 112 dopo essersi rinchiusa in bagno per sfuggire alla furia del fratello che si era scagliato contro di lei brandendo un coltello e minacciando di ucciderla.

Solo l’intervento del padre, presente in casa, ha consentito alla giovane di uscire dal bagno e di allontanarsi dall’abitazione. A quel punto la vittima, ascoltata dal personale dell'Anticrimine del commissariato, ha ascoltato la ricostruzione dei fatti e trovato riscontri al suo racconto, accertando anche che le aggressioni fisiche e le violenze andavano avanti da un anno. La ragazza era stata picchiata con pugni nello stomaco e anche con una mazza da basaeball o afferrata per la gola e sbattuta contro una parete.

La vittima ha spiegato agli agenti che il fratello, dalla morte della loro madre, era diventato violento e che in diverse circostanze aveva rivolto minacce anche al padre: "Vi ammazzo tutti”, In più occasioni aveva poi sfogato la sua furia distruggendo le porte dell’appartamento e diverse suppellettili, tanto che il padre era stato costretto a eliminare le chiavi delle porte delle stanze di casa per evitare che l'uomo le spaccasse trovandole chiuse. L’attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica di Latina nella persona del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, ha consentito di ricostruire un quadro complessivo di condotte aggressive poste in essere dal 24enne con continuità e abitualità: vessazioni e umilianti pressioni esercitate soprattutto nei confronti della sorella.

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