Propaganda razzista, i due ragazzi preparavano un "ordigno utilizzato per scopi terroristici"
Nell'ordinanza cautelare i ragazzi di Fondi e Terracina si parla di scambio massivo di immagini nonché una proiezione inquietante di video con immagini di persone uccise"
"La maschera raffigurante il teschio e il ‘Sole nero’ sono una rappresentazione grafica dal forte impatto intimidatorio che esplicita l’intenzione di compiere azioni violente nei confronti delle forze di polizia. La dimostrata insofferenza verso ogni forma di legalità rende impossibile ritenere che gli indagati se collocati nelle rispettive abitazioni rispettino il divieto di uscire e quello di comunicare”.
Così scrive nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese a proposito di Leonardo Cirillo e Andrea Sicignano, i due ventenni di Fondi e Terracina arrestati dagli uomini della Digos con le accuse di fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione raziale, etnica e religiosa.
A loro carico c’è non soltanto “uno scambio massivo di immagini e video di genere nazi-fascista nonché una proiezione inquietante di video con immagini di persone uccise, accoltellamenti, decapitazioni e con l’utilizzo di esplosivi” e il materiale cartaceo ma anche l’ordigno ritrovato nell’abitazione di Cirillo considerato dagli esperti del Nucleo artificieri antisabotaggio di Roma come appartenente alla categoria degli ordigni “da circostanza che vengono utilizzati a scopo terroristico per creare allarme sociale e destabilizzazione”. Si tratta nel dettaglio di tre tubi bloccati con nastro isolante dai quali fuoriescono micce di tipo pirotecnico a loro volta assemblate e collegate ad altri tubi contenenti polvere da sparo e biglie in acciaio. Insomma un ordigno che “può cagionare la morte di una persona ed è classificabile come esplosivo”.
E anche il volantino dal quale sono partite le indagini a settembre scorso è materiale propagandistico delle ideologie neonaziste e razziste: vi appare “una persona incappucciata che taglia la gola ad un poliziotto in divisa sovrastato dalla scritta ‘Slaughter Pigs’ ossia ‘Macelliamo i Maiali’, remake di un’immagine del movimento Black Lives Matter appositamente modificato con l’inserimento di simboli riconducibili al gruppo suprematista statunitense ‘AtomWaffen Division’ che si caratterizza per il particolare odio nei confronti della Polizia. Altrettanto inquietante – si legge ancora nell’ordinanza – in relazione al profilo criminale e alla pericolosità dei due indagati è la condivisione in chat di un video che mostra un soggetto che indossa tuta mimetica e passamontagna che fornisce indicazioni per la preparazione di ordigni con materiale simile a quello contenuto nell’ordigno sequestrato a Cirillo”. Secondo il gip l’unica misura cautelare adeguata al profilo dei ventenni è il carcere. Domani, 24 giugno, i due, assistiti dagli avvocati Giuseppe Lauretti e Pasquale Cardillo Cupo, saranno interrogati dal gip..