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Cronaca Terracina

Inchiesta 'Il Guscio', il Riesame annulla il sequestro di un milione e mezzo di euro

Nuovo colpo di scena nell'indagine sul fallimento della società Circe. I giudici hanno accolto il ricorso della difesa di Luca Pietrosanti, Aldo e Simone Manenti e Simona Vescovo

Il Tribunale del Riesame di Latina ha annullato il decreto di sequestro preventivo della somma di un milione e mezzo di euro disposto il 10 dicembre 2020 dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della società Circe e l’acquisto dell’hotel ‘Il Guscio’ di Terracina.

La somma era stata sequestrata sui conti correnti di Simone Manenti, Roberto Manenti, Simona Vescovo, Luca Pietrosanti, Aldo Manenti, e Luigi Buttafoco accusati di ricettazione.

In un primo momento il collegio difensivo aveva impugnato il provvedimento e il Riesame a gennaio 2021 aveva annullato il sequestro decisione contro la quale i pm Giuseppe Bontempo e Claudio De Lazzaro avevano presentato i giudici della Suprema Corte hanno annullato il dissequestro e disposto l'invio degli atti ad un nuovo Collegio del Tribunale di Latina. Poi ad aprile scorso un nuovo colpo di scena quando il Riesame di Latina aveva nuovamente disposto il sequestro dei beni.  

Ma la Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza impugnata evidenziando che "il Tribunale ha motivato solo apparentemente la sussistenza del periculum, in quanto ha posto a fondamento dello stesso un rischio di dispersione del patrimonio dei ricorrenti”. Così il Riesame in diversa composizione ha accolto il ricorso dei difensori di Pietrosanti, Aldo e Simone Manenti e Simona Vescovo. “Non può certo affermarsi l'inettitudine del patrimonio dei ricorrenti a soddisfare la futura eventuale confisca – si legge nella ordinanza - dal momento che gli istanti, in particolar modo i coniugi Pietrosanti, hanno dimostrato di possedere un cospicuo patrimonio mobiliare ed immobiliare, ben superiore all'importo oggetto del provvedimento cautelare, Se le disponibilità liquide dei due non offrono, per la natura del bene agevolmente occultabile e trasferibile e per il titolo di reato per cui si procede, idonea garanzia di non dispersione del patrimonio, lo stesso non può dirsi per il rilevante patrimonio immobiliare di cui i due coniugi dispongono”.

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