Terracina: aggressioni alla moglie, 48enne allontanato da casa. Era già stato arrestato
Nuovo provvedimento nei confronti dell’uomo di origini indiane. A novembre era stato arrestato dopo aver tentato di fare irruzione in casa della moglie per aggredirla
Allontanamento dalla casa familiare con divieto di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con la moglie: questo il provvedimento emesso nei confronti di un uomo di 48 anni di origini indiane responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia. Nella giorno di ieri, venerdì 25 gennaio, la polizia di Terracina ha dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare.
Il 48enne era già stato arrestato dalla polizia lo scorso novembre dopo che aveva cercato di introdursi all’interno dell’abitazione della moglie, con la quale era in fase di separazione, tentando di aggredirla. In quella circostanza la donna aveva denunciato al Commissariato i continui soprusi cui era sottoposta, anche alla presenza della figlia di 7 anni con la quale era costretta a vivere nel terrore.
Le conseguenti indagini della polizia, anche con servizi di osservazione e controllo, volti a tutelare la vittima, avevano consentito di cogliere il 48enne in flagranza di reato, arrestandolo. L’uomo, ricordano dalla Questura, “si era reso responsabile di azioni analoghe, sempre nei confronti della moglie, quando anni addietro erano residenti in un’altra città”. La donna, picchiata con calci e pugni era finita anche in ospedale a causa di una ferita ad una gamba dopo che il marito, in preda ad uno dei suoi raptus, l’aveva colpito anche con un piatto in ceramica.
I successivi accertamenti effettuati dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Terracina hanno consentito di ricostruire in maniera dettagliata “le continue e reiterate condotte violente ed aggressive poste in essere nell’ultimo anno”. Gli elementi raccolti hanno consentito al Gip del Tribunale di Latina Gaetano Negro di concordare con le richieste del pm Marco Giancristofaro, rilevando “comportamenti gravi che lasciano presagire la reiterazione delle condotte contestate all’uomo, sia per la violenza d’impeto manifestata sia per il clima di tensione procurato al nucleo familiare. La persistenza e l’uso di ogni forma di violenza fisica e morale essendo sintomatici di una personalità violenta e priva di freni inibitori - concludono dalla Questura - hanno imposto pertanto l’applicazione della misura cautelare a mezzo della quale è stata ripristinata la serenità delle vittime dei maltrattamenti in famiglia”.
