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Cronaca Terracina

Tentato omicidio e rapimento della compagna, Porretta si difende: "Non volevo ucciderla"

L'uomo ascoltato questa mattina dal giudice per l'udienza preliminare. La sentenza l'8 aprile prossimo; i fatti quest'estate a Terracina

Ha parlato a lungo davanti al giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone Michelangelo Porretta, l’uomo accusato di duplice tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, stalking e sequestro di persona.

Il 44 enne a Terracina il 25 agosto dello scorso anno aveva infatti sequestrato e poi tentato di uccidere la compagna coinvolgendo nella sua folle fuga anche un turista che aveva dato un passaggio in auto alla donna per aiutarla a fuggire dal suo inseguitore. Porretta, assistito dagli avvocati Giuseppe Pesce e Angelo Farau, nella scorsa udienza aveva chiesto di poter parlare per fornire la sua versione dei fatti e questa mattina lo ha fatto in sede di udienza preliminare.

Il 44enne, originario della Calabria, ha spiegato che non voleva assolutamente fare del male alla donna, con la quale ha avuto una bambina di pochi mesi e che dopo la separazione è tornata a vivere con i genitori a Gaeta. Ha spiegato anche di non avere intenzionalmente urtato l’auto sulla quale la donna  stava fuggendo e che è poi finita nel canale precisando che le due vetture si erano toccate accidentalmente. La difesa ha inoltre depositato alcune lettere degli avvocati che dimostrano come da prima di quel giorno l’imputato avesse chiesto di poter vedere la figlia e anche il testo di alcuni sms scambiati tra i due la sera prima del drammatica inseguimento dai quali emergerebbe come Porretta e la donna fossero in rapporti decisamente buoni.

L’udienza è stata poi rinviata all’8 aprile prossimo quando, dopo la richiesta del pm e l’intervento della difesa, il gup emetterà la sentenza. Il processo si tiene con il rito abbreviato.

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