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Cronaca

"Operazione Mosaico", l'indagine partita dal capoluogo. Venti indagati di cui 10 a Latina

Tutti i passaggi dell'operazione Mosaico. Oltre ai cinque arrestati, altre 10 persone destinatarie di una perquisizione della Digos. Per loro l'ipotesi di reato è di istigazione a delinquere

"Un'indagine complessa, condotta per step e secondo una precisa strategia". Inizia subito dopo l'attentato di Berlino l'inchiesta, con l'uccisione di Anis Amri. E consente di scoprire che un connazionale che aveva viaggiato con lui su un barcone dalle coste del Nord Africa all'Italia aveva ospitato l'attentatore a Campoverde. Si ricostruiscono quindi i contatti diretti di Amri nelle sue settimane di permanenza sul territorio pontino e si comincia a comporre lentamente un "mosaico". A spiegare i dettagli dell'operazione denominata appunto "Mosaico" è Walter Dian, dirigente della Digos di Latina.

Le prime espulsioni

"Vengono quindi identificati e successivi esplulsi dal territorio nazionale Moez Ghidhaoui, Hicham Alharabi e Hachemi Triki - spiega - tutti e tre di nazionalità tunisina, l'ultimo dei quali espluso prima ancora dell'attentato di Berlino". Sono i contatti di Amri in provincia, ma l'indagine non si ferma alle esplusioni dello scorso anno. La Digos di Latina decide di andare avanti e scava più a fondo, allarga il cerchio e scopre altri ambienti radicali ed altri personaggi che gravitano in provincia.

I contatti diretti di Amri a Latina

Tra loro c'è Akram Baazaoui, 32enne tunisino, arrestato questa mattina a Napoli, che nel 2015 si trova stabilmente a Latina e viene incaricato di fornire documenti falsi ad Amri per consentirgli di raggiungere l'Europa. Da lui gli investigatori risalgono a una rete, gravitante tra Caserta e Napoli, che si occupa di preparare ogni genere di documenti che consentano ai nordafricani di transitare per l'Italia e raggiungere l'Europa. Nel mirino degli investigatori finiscono quindi altri tre tunisini, catturati oggi tra Caserta e Napoli e accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. 

Ad un altro personaggio chiave del gruppo si arriva continuando a monitorare ancora negli ambienti dell'estremismo islamico della provincia pontina. Abdel Salem Napulsi, sedicente cittadino palestinese, che la Digos monitora per diverso tempo e che viene fermato a Roma e arrestato per spaccio di droga lo scorso ottobre insieme a un altro connazionale, proveniente dal capoluogo pontino. Per Napulsi l'accusa è di addestramento con finalità di terrorismo transnazionale.

La rete pontina di Amri

Venti indagati, dieci dei quali a Latina

Complessivamente, oltre ai cinque arrestati, l'indagine conta altri 20 indagati, destinatari di altrettante perquisizioni effettuate questa mattina. Tra questi, dieci sono a Latina. A loro carico l'ipotesi di reato è di istigazione a delinquere. Le perquisizioni hanno toccato la zona di Campoverde, ad Aprilia, il quartiere Nicolosi, in particolare un appartamento di via Corridoni, e un'area nei pressi dell'Icot, lungo la Pontina.

Terrorismo: blitz della Digos - Il video 

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