Trasporto pubblico, al via il nuovo servizio: ma 30 lavoratori rischiano il licenziamento
La denuncia di Atral, che gestiva il servizio prima del nuovo appalto: "Nessun obbligo del nuovo gestore di riassorbire l'intera forza lavoro"
Il nuovo servizio di Trasporto pubblico locale entrerà in vigore dal 1° luglio, in virtù di un nuovo appalto dell'amministrazione comunale che consentirà un risparmio di 250mila euro l'anno nonostante il nuovo parco mezzi e gli standard qualitativi più elevati annunciati nel corso della presentazione. Ma 30 persone rischiano ora di rimanere senza lavoro. La denuncia arriva dall'Atral, titolare del vecchio appalto. "Dispiace sottolineare - scrive l'azienda in una nota - che il sindaco e l'amministrazione comunale si sono dimenticati di quasi 30 dipendenti ce dal 1° luglio rimarranno senza lavoro a causa di una clausola sociale inserita nel bando che non prevedeva l’obbligo da parte del nuovo gestore di riassorbire l’intera forza lavoro precedentemente impiegata nel servizio".
Proprio ieri infatti, giovedì 28 giugno, si è tenuta presso l’assessorato al Lavoro della Regione Lazio la riunione decisiva tra le Aziende Atral e Schiaffini, le organizzazioni sindacali e la Regione Lazio nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo prevista dalla Legge, per la definizione della questione dei dipendenti che dovranno essere assorbiti dal “Nuovo Gestore” RTI Cilia.
Nel corso della riunione le organizzazioni sindacali hanno presentato il verbale con il quale il nuovo Gestore RTI Cilia si impegna all’assunzione di 53 addetti su una complessiva forza lavoro impiegata di 83 addetti. "Tutto ciò - denuncia l'Atral - a conferma, una volta di più, che il bando non tutelava affatto i lavoratori in difformità dalle puntuali previsioni di legge; e ciò come fin dall’inizio denunciato da Atral che, se avesse partecipato e vinto l’appalto, sarebbe stata obbligata a mantenere l’intera forza lavoro. La differenza - spiega l'azienda - non è banale: oltre 1 milione l’anno di costi in più, (se si pensa che il costo medio di un addetto autoferrotranvieri è di circa 35.000 euro/anno) e quindi 1 milione l’anno di costi in meno per il nuovo Gestore che se confermasse l’intenzione di non riassorbire l’intera forza lavoro potrebbe beneficiare di condizioni particolarmente favorevoli, in termini di costi del personale".
Tra i licenziati, oltre agli autisti, ci sono anche i meccanici e il personale destinato ai servizi di coordinamento e controllo, nonchè il personale addetto ai servizi di pulizia e rifornimento e quello amministrativo.
I 30 lavoratori non assorbiti