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Cronaca

Truffa finti cavalieri di Malta, le indagini arrivano fino a Latina

Operazione dei carabinieri partita di Roma che ha portato all'arresto di 10 persone in tutta Italia. La prima associazione fondata a Latina

Arresti e perquisizioni anche nella provincia pontina nell’ambito di un’operazione dei carabinieri di della Compagnia di Roma-Trastevere che sono arrivati oltre che ad Ardea, Civitavecchia e San Cesareo anche a Pianella (PE), Reggio Calabria, Verona, provincia di Bologna e Viterbo.

Sono 10 i provvedimenti restrittivi (7 ordinanze di custodia cautelate in carcere, una misura dell’obbligo di presentazione in caserma e due misure dell’obbligo di dimora) emessi dal Gip del tribunale di Civitavecchia, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, conferimento illecito di onorificenze e decorazioni cavalleresche e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, attribuendosi falsamente la qualifica di Cavalieri di Malta. Secondo quanto ricostruito la banda vendeva falsi cavalierati a tutto spiano, trovando clienti addirittura tra ignari pubblici funzionari accreditandosi anche presso numerosi stati esteri, facendo credere di essere i veri Cavalieri di Malta.

L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri Roma Monteverde Nuovo è stata avviata sul finire del 2012 in seguito alla denuncia presentata dalle titolari di una tipografia che avevano ricevuto una commessa sospetta riguardante la stampa di alcuni passaporti da parte di uno degli indagati, presentatosi come rappresentante di un’agenzia diplomatica internazionale.

Le successive investigazioni hanno consentito di appurare che gli indagati nel novembre del 2009 avevano costituito a Latina una prima associazione a cui aveva fatto seguito una seconda e parallela associazione costituita nel novembre del 2012.

Con la prima effettuavano affiliazioni, concedevano cavalierati previo versamento di somme di denaro oscillanti tra 3.000 e 10.000 euro, mentre operando sotto l’egida della seconda associazione compivano atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso del territorio dello Stato - formalmente per la frequentazione di un corso per uso di defibrillatore - di 350 cittadini tunisini, ai quali erano stati richiesti tra i 2.000 e i 5.500 euro con la promessa dell’ingresso in Italia per una successiva occupazione.

Sempre nel novembre del 2012 c’erano stati i primi arresti; tre persone erano finite in manette per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, fermate alla Dogana dell’aeroporto di Fiumicino mentre tentavano di far entrare nel territorio dello Stato 66 tunisini „muniti di un falso visto collettivo del Ministero degli Esteri, muniti di falsi cartellini di appartenenza al Sovrano Ordine Ospitaliero Melitense di San Giovanni da Gerusalemme Cavalieri di Malta, in qualità di volontari e dotati di pettorine catarifrangenti con le insegne del falso ordine. Tra gli arrestati anche un docente universitario

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