rotate-mobile
Cronaca Sezze / Via Melogrosso

Truffa sui rifugiati, i vertici della Fantasie respingono le accuse

Negli interrogatori di garanzia il direttore generale ridimensiona il suo peso nella cooperativa, mentre la rappresentante legale difende l'operato della onlus. I loro avvocati chiedono la revoca delle misure cautelari

Respingono gli addebiti mossi dalla Procura e difendono l’operato della cooperativa. Davanti al giudice per le indagini preliminari Costantino De Robbio, che ieri ha avviato gli interrogatori di garanzia, i due principali rappresentanti della cooperativa sociale Fantasie difendono il loro operato e provano a contestare l’impianto accusatorio dell’inchiesta coordinata dal pm Olimpia Monaco. La onlus setina, secondo i legali dei due arrestati, non avrebbe lucrato sulla gestione dei rifugiati politici.

I legali hanno rappresentato due situazioni diverse per i loro assistiti, accusati di truffa ai danni dello Stato, falso, sostituzione di persona e abbandono d’incapace. La rappresentante legale della cooperativa ha difeso l’attività della onlus nei confronti dei 75 rifugiati nordafricani affidatigli dalla Protezione civile: dopo le difficoltà iniziali, sfociate nel blitz dei carabinieri di Roccagorga nell’abitazione di Colle Intella, la Fantasie avrebbe garantito la necessaria assistenza ai rifugiati politici. A supporto di tale affermazione la Spirito avrebbe fornito fatture e documentazione che attesterebbero l’impegno della coop.

È stata maggiormente tesa a ridimensionare la sua posizione all’interno della Fantasie, pur respingendo la mole di accuse formulate nei confronti della società, la deposizione del direttore generale della onlus. Il consigliere comunale del Pdl di Sezze ha assicurato che il suo compito nella Fantasie era limitato alla gestione della contabilità e all’individuazione degli alloggi dove poter ospitare i rifugiati.

Gli avvocati dei due arrestati hanno chiesto per i loro assistiti la revoca, o in alternativa l’attenuazione (con la concessione degli arresti domiciliari), dei provvedimenti cautelari emessi nei loro confronti: per i legali non ci sarebbe il rischio di reiterazione del reato. Il gip dovrà quindi valutare la richiesta di scarcerazione.

Nei prossimi giorni saranno svolti gli interrogatori di garanzia degli altri tre soci della Fantasie coinvolti nella vicenda e finiti agli arresti domiciliari.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffa sui rifugiati, i vertici della Fantasie respingono le accuse

LatinaToday è in caricamento