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L'operazione a Reggio Calabria

Truffe con un finto centro di formazione internazionale, 10 indagati. Un arresto in provincia

L'operazione dei finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Sequestrati due immobili di pregio nella Capitale

I finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria e il personale della polizia metropolitana reggina hanno eseguito questa mattina, giovedì 7 aprile, su delega della procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare personale e patrimoniale nei confronti di dieci soggetti, indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, falsi ed autoriciclaggio.

Il provvedimento della magistratura dispone la misura cautelare in carcere nei confronti di tre donne di Condofuri (RC), madre e figlie, e agli arresti domiciliari nei confronti di altri cinque, residenti nella locride, a Roma, a Trani, a Terracina e a Rho, e l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altri due, residenti a Locri e a Ribera. Gli accertamenti di polizia giudiziaria hanno consentito di delineare l’esistenza e l’operatività, dietro la parvenza di un finto centro di formazione internazionale, di un’associazione per delinquere, stabile e strutturata, attiva fin dal 2016 e finalizzata alla commissione di una serie di reati. Le indagiini sono state avviate proprio per verificare le denunce, presentate all’autorità giudiziaria da persone truffate che avevano frequentato alcuni corsi offerti dal centro di formazione, ma i cui titoli erano stati ritenuti non validi nell’ambito di procedure di valutazione del personale all’interno delle pubbliche amministrazioni. Gli indagati erano in grado di fornire diplomi di laurea di università straniere con la relativa omologazione, di università italiane telematiche nonché certificati di conoscenza della lingua inglese e abilitazioni all’attività didattica nell’ambito dell’assistenza educativa, all’esito di corsi.

Le attività formative avevano costi molto elevati ed erano organizzate in varie sedi, ma non erano di fatto riconosciute dalle istituzioni. L'autorità giudiziaria ha disposto anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di rapporti finanziari e di due immobili di pregio nel comune di Roma, in via degli Scipioni, nella disponibilità dei promotori dell’organizzazione. Tali beni, aventi un valore complessivo di oltre 3.200.000 euro, sono il provento dell’attività illecita posta in essere dai componenti dell’associazione e oggetto di autoriciclaggio.

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