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Cronaca

Urbanistica, nuove costruzioni nel fango nei borghi e centro dimenticato

La denuncia della Fiaip: in luce "le contraddizioni dell'urbanistica pontina" fatta di sproporzionate costruzioni nelle zone di nuova espansione e nei borghi e di un centro abbandonato

Latina nel degrado, soprattutto nelle zone cosiddette “di nuova espansione”. Questa è la denuncia della Fiaip di Latina che mette in evidenza come le zone periferiche del capoluogo siano contraddistinte da “quartieri invivibili, dove quando esci, i piedi devi metterli nel fango; zone senza marciapiedi, niente segnaletica stradale. Spazi verdi fatti di sole erbacce, nessuna illuminazione né allaccio alla fognatura comunale. Benché il servizio, per la fognatura, si paghi eccome”.

Il riferimento è alle zone di Sabotino, Faiti, Piave, Podgora. “In quest’ultimo, ad esempio, proprio a Podgora – esordisce Marco Ricchi membro del direttivo provinciale Fiaip Latina -, dal 2003 ad oggi sono stati costruiti decine di fabbricati, tra palazzine e villette a schiera, alle quali si accede con strade intitolate ad illustri personalità quali Cartesio e Pasteur. Fortunato chi abita sul fronte della provinciale per Cisterna – insiste Ricchi -: per gli altri la strada è del tutto immaginaria e la mulattiera che il Comune definisce "via" sarebbe meglio intitolarla a San Marco, non il santo ma, il Battaglione; l’unico, coi mezzi da sbarco di cui dispone, a poter transitare e sui 25/30 centimetri di acqua e fango che si formano alle prime piogge”.

“La gente si chiede come sia stato possibile che case costruite secondo il piano regolatore siano state abbandonate dalle amministrazioni competenti: le nostre automobili e quelle dei nostri ospiti sono a rischio; quando piove il postino non passa, la polvere che si alza d'estate riempie le case e i nostri polmoni. Non per ultimo, poi, quello di supportare il Comune di Latina pagando regolarmente l'Imu, la nettezza urbana, l'acqua, ecc per servizi carenti quanto inesistenti: le case le abbiamo comprate e pagate, ma forse la strada, i marciapiedi, l'illuminazione e le fogne non erano compresi nel prezzo”.

“La nostra è una strana città – afferma Santino Nardi, presidente provinciale Fiaip Latina - si continua a costruire in quartieri di nuova espansione e nei borghi, creando ad arte grovigli burocratici per disperdere le colpe sulle opere pubbliche eternamente incompiute. Non tralasciando il fenomeno del consumo di suolo: nella nostra provincia la crescita dell'urbanizzazione dal 1999 al 2009 è stata pari a 2.018 ettari, pari a 0,8 volte le dimensioni della città di Latina. Ogni giorno si perdono circa 5.600 mq di suolo e, nel decennio, il suolo agricolo consumato è stato di 2.142 ettari secondo i dati del Rapporto 2012 del Centro Ricerca Consumo di Suolo fondato da Legambiente e Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu)”.

E a Latina centro? Non va certo meglio, anzi. Il centro storico, dicono i dati in possesso della Fiaip, è ormai spopolato: all’interno della vecchia circonvallazione si stima resistano non più di 17mila residenti, su una popolazione cittadina complessiva che da tempo ha superato quota 120mila. “Il centro è sprovvisto di servizi atti a trattenere il residente – afferma Ricchi – e per di più è sommerso dal traffico e dal degrado. Oltre i pub non c’è nulla: c’è difficoltà persino per approvigionarsi di generi alimentari”.

A Latina si dovrebbe cominciare una ricognizione immobiliare dell’esistente – insiste Nardi – e pianificare uno sviluppo sostenibile del territorio che non sia votato al consumo del suolo tramite concessioni indiscriminate di cubature e volumetrie, ma che miri al recupero soprattutto quando sia centrale e degradato. Penso ad una politica urbanistica che incentivi il restauro e il recupero, con provvedimenti concreti di premialità in merito ai contributi di costruzione ed eventualmente sotto altri profili edilizi e urbanistici, senza snaturare la struttura molto bella che la città ha avuto urbanisticamente al tempo della bonifica”.

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