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Cronaca

Vaiolo delle scimmie: che cos'è, come si trasmette e quali sono i sintomi. Tutte le informazioni della Asl

Vaccinazioni disponibili solo allo Spallanzani di Roma, con il quale è collegata la Asl di Latina tramite l’Ambulatorio di Malattie Infettive dell’ospedale Santa Maria Goretti

Che cos'è il vaiolo delle scimmie, come si trasmette, come ci si difende, quali sono i sintomi. La Asl di Latina ha pubblicato alcune informazioni essenziali per riconoscere e trattare la malattia, partendo dall'analisi del quadro epidemiologico attuale che ha visto, dall'inizio del 2022, un totale di 45.355 casi confermati in tutto il mondo, con 15 decessi riportati dall'Oms. La diffusione ha coinvolto Europa, Usa, Africa, Australia. E i paesi più colpiti sono Spagna, Francia, Germania, Usa. In Italia i casi accertati sono stati 714. L'Organizzazione mondiale della sanità il 23 luglio 2022 ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) ‘un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale e formulato una serie di raccomandazioni.

Come si trasmette?

Le principali modalità di trasmissione ad oggi identificate sono:

  • Contatto fisico diretto compreso il contatto sessuale (pelle-pelle, bocca-pelle) con un caso positivo che presenti lesioni cutanee;
  • Contatto attraverso fomiti contaminati (come indumenti, asciugamani, lenzuola, stoviglie);
  • Trasmissione tramite Droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio operatori sanitari senza DPI, familiari e altri contatti stretti);

Chi è a rischio

Attualmente il rischio è più elevato per le persone che hanno più partner sessuali , che hanno avuto recenti malattie sessualmente trasmesse, che partecipano a incontri sessuali, che utilizzano chemsex, mentre è considerato basso per il resto della popolazione.

Quali sono le manifestazioni cliniche

I sintomi del vaiolo delle scimmie comprendono: febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, astenia, proctalgia. I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee. L'eruzione cutanea di solito inizia entro 2-3 giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L'eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi. I sintomi in genere durano da 2 a 3 settimane e scompaiono da soli di solito solo con trattamento sintomatico.

Cosa fare se si pensa di avere la malattia

Chiunque abbia sintomi riferiti al vaiolo delle scimmie deve contattare subito i centri di malattie infettive o di malattie sessualmente trasmesse o il medico di medicina generale. La diagnosi precoce e l’isolamento dei casi contagiosi e dei contatti è fondamentale per bloccare la diffusione del virus. Se si risulta positivi si deve:

  • Seguire indicazioni del medico e del servizio di profilassi;
  • Avvisare le persone con cui si è stato a contatto nelle 24 ore prima dell’inizio dei sintomi;
  • ISOLAMENTO in stanza (se si abita con qualcuno);
  • Utilizzare oggetti domestici dedicati (come con il COVID);
  • Astenersi dai rapporti sessuali fino alla caduta delle croste e poi usare preservativo per 3 mesi;
  • Astenersi dai  contatti pelle pelle e faccia a faccia;
  • Se si deve uscire per forza (visite mediche, cibo ecc) coprire tutte  le lesioni cutanee (maniche  lunghe, pantaloni)  e usare mascherina;
  • evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia;
  • Per la gestione dei rifiuti urbani (domestici) utilizzare almeno due buste e buttare nell’indifferenziato;

Come si fa la diagnosi

La diagnosi viene fatta prelevando il liquido  dalle lesioni cutanee o le croste e inviandolo al laboratorio di riferimento per esame in Pcr. La sierologia può aiutare la diagnosi ma non è fondamentale.

Ci si può vaccinare?

La vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, utilizza il vaccino già in uso per il vaiolo ed è regolamentata dalle recenti indicazioni del Ministero delle Salute del 5/8/2022. Attualmente la vaccinazione viene offerta, come profilassi pre-esposizione, solo a:

  • personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus;
  • Persone con più partner sessuali;
  • Persone che partecipano a eventi di sesso di gruppo o a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune, utilizzo di chemsex;
  • Persone con recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno);

Nella Regione Lazio la vaccinazione viene eseguita all'istituto Spallanzani di Roma, con il quale è collegata la Asl di Latina tramite l’Ambulatorio di Malattie Infettive dell’ospedale Santa Maria Goretti. La Asl pontina precisa che, coloro che presentassero le condizioni di rischio descritte, possono richiedere una valutazione e l'eventuale appuntamento per la vaccinazione. Per ogni informazione è possibile inviare una mail a: ambulatorio.infettive@gmail.com.

Come funziona la vaccinazione

Se non si è mai fatto la vaccinazione antivaiolosa sono previste 2 dosi a distanza di 1 mese Se si è già fatta la vaccinazione antivaiolosa in passato, è prevista solo una dose booster.

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