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Cronaca

Violenza sessuale ed esercizio abusivo della professione: sorveglianza speciale per il radiologo

L’uomo era stato arrestato nel gennaio scorso dalla Squadra Mobile; il nuovo provvedimento del Tribunale che ha accolto la proposta del questore

E’ stato sottoposto alla sorveglianza speciale il tecnico radiologo arrestato nel gennaio scorso dalla Squadra Mobile per i reati di violenza sessuale aggravata ed abusivo esercizio di una professione. Il Tribunale Penale di Roma, ritenendo il destinatario del provvedimento “persona socialmente pericolosa”, ha pienamente accolto la proposta formulata dal questore di Latina e preparata dalla Divisione Polizia Anticrimine.

Da oggi, quindi, l’uomo è sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di dimora nel comune di Latina per la durata di anni due e con la prescrizione di non rincasare la sera più tardi delle ore 21 e non uscire la mattina prima delle ore 06.30.

Il professionista è finito ai domiciliari lo scorso 22 giugno. Le indagini avevano avuto inizio il precedente 29 dicembre dopo la denuncia sporta da una giovane 17enne, accompagnata dai genitori, la quale aveva riferito che nel corso di un esame radiologico l’uomo, spacciandosi per medico, l’aveva fatta spogliare e palpeggiata nelle parti intime, riprendendo tutta la scena con un telefono cellulare occultato su un mobiletto.

In seguito alla denuncia è stata effettuata quindi una perquisizione volta proprio ad acquisire elementi probanti le responsabilità dell’uomo, con particolare riferimento alla ricerca del telefono cellulare in uso all’indagato e di video ritraenti la denunciante. “Nel corso delle attività preliminari all’atto di polizia giudiziaria - ricostruiscono dalla Questura di Latina - il radiologo, nel maneggiare il proprio telefono ha immediatamente destato sospetto negli operanti circa un suo maldestro tentativo di cancellare il materiale compromettente contenuto in memoria, contenente riprese di pazienti parzialmente o completamente nude, tra le quali la denunciante”.

Dai video è stato possibile risalire all’identità di numerose altre vittime, alcune delle quali minorenni, le quali erano state tutte abusate sessualmente dal sedicente medico durante le sedute per la realizzazione di radiografie. Le indagini hanno permesso di ricostruire molti episodi, i primi già a partire dal 2018.

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