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Il processo

Scambio di voti mafioso, ecco tutti i contatti di Del Prete con i politici e i Di Silvio

Nuova udienza del processo all’imprenditore dei rifiuti e all’esponente della Lega Emanuele Forzan: parlano gli investigatori

Parola agli investigatori ieri nell’udienza del processo a carico di Raffaele De Prete, imprenditore nel settore dei rifiuti, e Emanuele Forzan, suo collaboratore e referente per la Lega nelle elezioni amministrative di Latina del 2016, accusati di scambio elettorale politico di tipo mafioso. I due imputati vennero arrestati a luglio dello scorso anno con l’accusa di voto di scambio.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia che ha coordinato le indagini avrebbero concordato con Agostino Riccardo – oggi collaboratore di giustizia ma all’epoca dei fatti componente del clan Di Silvio - di recuperare almeno duecento voti tra gli elettori residenti nei quartieri pontini controllati dalla famiglia rom per la lista ‘Noi con Salvini’ guidata dall’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi, allora eletto in Consiglio comunale. L’indagine che ha coinvolto i due imputati in realtà è uno ‘strascico’ di ‘Touchdown’ che nel 2016 aveva coinvolto l’amministrazione comunale di Cisterna.

Oltre che seguire le tracce di Del Prete – che in quel processo ha patteggiato una condanna a tre anni e due mesi – gli investigatori hanno utilizzato le rivelazioni del pentito Riccardo il quale ha raccontato di una compravendita di voti nella campagna elettorale per le amministrative di Latina del 2016: Del Prete avrebbe pagato 45mila euro ad alcuni componenti del clan Di Silvio per ‘acquistare’ voti per la lista ‘Noi con Salvini’. Ieri in aula è stato ascoltato un luogotenente dei carabinieri di Aprilia il quale ha illustrato come dalle intercettazioni telefoniche e ambientali emerga uno stretto contatto tra il numero di Del Prete e le tre utenze intestate alla moglie di Riccardo ma che in realtà erano in uso a lui. Tutte conversazioni inerenti la campagna elettorale nelle quali si inseriscono anche alcuni esponenti politici tra i quali Francesco Zicchieri, all’epoca consigliere comunale a Terracina. L’obiettivo di Del Prete era quello di aggiudicarsi l’appalto per il settore rifiuti nel Comune capoluogo. Il processo è stato aggiornato al 4 novembre prossimo per ascoltare gli altri testi dell’accusa.

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