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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Arresti per caporalato, Fai Cisl: “Siamo un’organizzazione sana. Noi parte lesa”

Il segretario generale Rota a Latina per la riunione del Consiglio direttivo: “Dalla Agri Amici nessun beneficio”. Confermata la sospensione del segretario provinciale Vaccaro

Siamo un’organizzazione sana e fiera del lavoro che sta portando avanti. Quello che è accaduto ha scosso tutta la federazione nazionale e a vari livelli. Un fatto molto grave e ribadiamo la nostra piena fiducia nella magistratura. Questo però non può minare i valori e i principi della Cisl soprattutto nel contrasto al caporalato, all’illegalità, ad ogni forma di abusi o violenza nei confronti dei lavoratori”. Questo il concetto più volte ribadito dal segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota giunto a Latina oggi per la riunione del Consiglio direttivo della federazione, a seguito della quale c'è stato un incontro con la stampa. Una conferenza convocata a pochi giorni dal terremoto che ha travolto il sindacato con l’arresto del segretario provinciale Marco Vaccaro nell’ambito dell’operazione Commodo della Squadra Mobile contro il caporalato. 

“Come Fai Cisl ci sentiamo parte lesa - ha detto Rota -; è stato messo a dura prova il buon nome della nostra federazione; una federazione assolutamente sana e che ha tutti gli anticorpi giusti per reagire. Qualora dovessero venire accertate responsabilità personali del dirigente non escludiamo la possibilità di costituirci parte civile per chiedere i danni arrecati alla nostra organizzazione”.

Segretario generale Rota a Latina | IL VIDEO

Segretario provinciale sospeso

Come era stato annunciato a poche ore dagli arresti dello scorso 17 giugno, è stata confermata la sospensione in via cautelativa del segretario provinciale della Fai Cisl di Latina, come ribadito dallo stesso Rota; al momento la gestione della federazione verrà affidata alla segreteria nazionale. “Tutta la federazione di Latina dell’agroalimentare si è unita intorno alla segreteria nazionale e ha deciso di attivare subito una reggenza nazionale, perché dobbiamo garantire la continuità dell’organizzazione. Qualora dovessero essere accertate le sue responsabilità, il segretario provinciale verrà espulso”.  Nel pomeriggio verrà ufficializzato il nome del reggente. 

I numeri

Per quanto riguarda la cooperativa Agri Amici, attorno alla quale ruotava tutto il sistema smascherato dagli investigatori, il segretario generale della Fai Cisl ha fatto riferimento al numero delle iscrizioni alla federazione; “per noi è un’azienda marginale che non ha prodotto alcun beneficio né organizzativo e né economico" ha detto. "Di questa cooperativa - ha spiegato Rota - avevamo 10 iscritti nel 2016 che ci avevano richiesto le pratiche per la domanda di disoccupazione. Pratiche che nel 2017 sono aumentate di ulteriori 30: quindi, a fronte di oltre 400 dipendenti, solo intorno al 10% è seguito da noi, la maggior parte dei lavoratori veniva rappresentata da altre aziende". Mancano, va detto, al momento i dati relativi all'anno appena trascorso. "Non ci siamo mai accorti di niente e nessuno tra i lavoratori ha mai lamentato situazioni particolari o di sfruttamento" ha proseguito il segretario in difesa dell'organizzazione. "Noi pensiamo di aver fatto il nostro lavoro, forse c’è stata un po' di superficialità, ma la nostra è un’organizzazione seria, lo ribadisco. Ho attivato anche una verifica amministrativa e la nostra organizzazione non ha incassato neanche un soldo”. 

“Siamo affranti ma andiamo avanti”

“Questa è una situazione che ci lascia affranti ma stiamo reagendo perché siamo una federazione sana. Vogliamo quindi infine sottolineare il rammarico per quanto accaduto ma anche la grande reazione corale della nostra organizzazione impegnata fortemente contro le illegalità, si ricordi solo la campagna lanciata ‘Sos Caporalato’ con cui abbiamo raccolto anche numerose segnalazioni da parte dei lavoratori. Se il dirigente ha delle responsabilità personali ne pagherà lui, noi abbiamo il compito di tutelare la federazione” ha concluso Rota. 

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