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Economia Sermoneta

Corden Pharma, Calandrini: “120 lavoratori a rischio. Chiederò l’intervento del Governo”

Nei giorni scorsi la comunicazione dei licenziamenti da parte dell’azienda. Il senatore di Fratelli d'Italia annuncia un’interrogazione parlamentare per chiedere gli interventi dei ministri del Lavoro Orlando e dello Sviluppo Economico Giorgetti

E’ dei giorni scorsi la notizia della comunicazione da parte della Corden Pharma, nel corso di un incontro con le parti sociali, di voler procedere al licenziamento di 120 dipendenti del sito di Sermoneta. Oggi sul caso è intervenuto il senatore pontino di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini che si è detto pronto ad interessare anche il Governo.

"Sul caso Corden Pharma non bisogna lasciare nulla di intentato, per questo chiederò, tramite interrogazione parlamentare, l’intervento del ministro del Lavoro Orlando e di quello dello Sviluppo Economico Giorgetti, affinché si trovi una soluzione che garantisca continuità ai lavoratori. Il territorio della provincia di Latina non può permettersi un’altra crisi occupazionale, sarebbe la seconda in questo momento dopo la chiusura di Panorama che avverrà nei prossimi giorni”.

“Stando a quel che leggiamo dalla stampa rivelato da fonti sindacali prosegue l’esponente di Latina di FdI -, la dirigenza di Corden Pharma è pronta a licenziare 120 persone, facendo a meno di risorse umane estremamente competenti nel settore farmaceutico. Questa mossa potrebbe anticiparne altre che porterebbero di fatto a smantellare il sito tra Latina Scalo e Sermoneta. In questo modo l’azienda verrebbe meno agli accordi presi in occasione della precedente crisi avviata a fine 2018, accordo con cui si impegnava a mantenere la forza lavoro facendo investimenti su linee produttive, ricorrendo comunque alla cassa integrazione straordinaria e ad altri strumenti per ridurre il costo del lavoro. Adesso, per i 120 lavoratori non solo si prospetta un’incognita rispetto al loro futuro, ma è forte anche il rischio di non poter usufruire degli ammortizzatori sociali previsti dal governo con il decreto del 1 luglio scorso.

A questo punto ritengo necessario un intervento diretto dell’esecutivo nazionale. Il futuro di Corden non è segnato, ci sono altre strade da percorrere ed è fondamentale farlo: dall’utilizzo di fondi regionali a cessioni di rami di azienda. Chiederò al Governo di mettere in campo tutte le azioni necessarie per salvare la forza lavoro e per non disperdere un patrimonio di rilievo per il tessuto economico pontino e per il settore farmaceutico nazionale” conclude Calandrini.
 

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