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Economia

L'allarme di Fipe Confcommercio: "Situazione drammatica per il settore della ristorazione"

Il presidente Italo Di Cocco propone la somministrazione di un questionario ai cittadini positivi che consentirebbe di avere un quadro più chiaro e di programmare chiusure e restrizioni mirate

La Fipe Confcommercio Lazio Sud, per voce del presidente Italo Di Cocco, interviene sulle chiusure dei locali pubblici imposte dalla normativa e sulla grave crisi vissuta dal comparto. "L’ulteriore aggravarsi dei contagi da Covid 19 - commenta Di Cocco - non ha fatto altro che aumentare le difficoltà di alcuni settori come quelli della ristorazione (pizzerie, bar, pub, ristoranti) la cui situazione è ad oggi veramente drammatica. La questione è molto semplice – ha sottolineato Di Cocco -. Le nuove restrizioni porteranno a breve alla chiusura del 6% - 7% dei locali in Italia. A questo ovviamente si dovranno aggiungere i numeri, già drammatici, legati alla disoccupazione che aumenterà in maniera esponenziale. E’ stato chiesto agli operatori della ristoratori di adeguare i locali alle nuove normative anti Covid, distanziamento dei tavoli con relativa diminuzione dei posti a sedere, barriere in plexiglas. Tutto questo ha comportato una spesa aggiuntiva di un minimo di 500 euro ad un massimo di 2mila euro, alla quale va aggiunto il mancato incasso legato alle cerimonie e alle feste".

"Dopo due mesi di apertura - spiega ancora - c’è stata la decisione di chiudere nuovamente e nonostante tutto i numeri dei contagi non sembrano scendere. Il danno economico per il settore è inestimabile, siamo davanti ad una crisi che lascerà degli strascichi devastanti su tutto il territorio”. A questo proposito il presidente di Fipe Confcommercio propone di adottare un questionario da somministrare alle persone risultate positive. “Si tratta di poche semplici domande – chiarisce – come ad esempio: ha frequentato locali negli ultimi 20 giorni? Palestre? Supermercati? Mezzi pubblici? E’ stato all’estero? Questo permetterebbe a chi di dovere di poter avere quadro migliore della situazione e di agire così in maniera mirata. Gli esercenti vivono una situazione di grande difficoltà e ciò che fa più paura è che al momento non sembra vedersi la luce in fondo al tunnel”.

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