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Cedis Izzi in crisi, 26 licenziamenti in vista a Fondi: scatta la protesta

L'annuncio della società durante un incontro in Regione; intanto i lavoratori hanno organizzato un presidio davanti i cancelli degli uffici sull'Appia

Ancora lavoratori a rischio nella provincia pontina. È di qualche ora fa la notizia dell’apertura della procedura di mobilità per licenziamento collettivo per 26 dipendenti della Cedis Izzi di Fondi.

Tutto è accaduto nel pomeriggio di ieri durante l’incontro in Regione quando la società non è arrivata all’accordo con le sigle sindacali per garantire ai lavoratori la cassa integrazione, prospettando come unica alternativa quella dei licenziamenti. Notizia che ha colto di sorpresa le organizzazioni sindacali dal momento che nei precedenti incontri, come hanno spiegato Uiltucs Uil e Filcams, l'azienda si era dimostrata aperta a trovare “strumenti opportuni alla tutela dei lavoratori”.

“Il 22 maggio scorso – precisano i sindacati - la Cedis Izzi di Fondi ha aperto una procedura di mobilità per licenziamento collettivo per 26 lavoratori impiegati presso gli uffici sull’Appia, e la Uiltucs e Filcams hanno subito richiesto chiarimenti in merito.  Dopo confronti avuti anche in Confindustria Latina l'azienda aveva dato disponibilità ad avere ulteriori confronti in Regione al fine di trovare tutti i strumenti opportuni a tutela dei lavoratori”.

Tutto questo fino al pomeriggio di ieri, quando dopo ampio confronto con il funzionario regionale, le Rsa dei lavoratori e i sindacati, l’azienda “si è dichiarata non disponibile a trovare forme alternative di cassa integrazione per poter andare avanti, dichiarandosi estranea al confronto avuto in Confindustria nel quale si configurava ampia disponibilità ad accedere agli ammortizzatori sociali previsti. Un totale passo indietro – commentano le organizzazioni sindacali - rispetto a quanto dichiarato alla Uiltucs e Filcams e ai lavoratori i quali avevano apprezzato questo senso di responsabilità della famiglia Izzi di fondi, lavoratori che oggi aspettavano un accordo diverso da quello sottoscritto e voluto dalla Cedis Izzi (mancato accordo per procedere ai licenziamenti)”.

Un duro colpo, quindi, per i 26 dipendenti, alcuni dei quali in servizio da circa 30 anni “per il gruppo prima Sidis poi Sigma, lavoratori che nel corso degli anni hanno dato molto per l'azienda - spiegano i sindacati - con il risultato di oggi di avere una società gruppo Izzi che si oppone a qualsiasi strumento di ammortizzatore che possa dare un prolungamento alla loro vita lavorativa”. Ma, il momento difficile non viene vissuto solo a Fondi; Uiltucs e Filcams  hanno fatto sapere che 25 dipendenti impiegati presso la piattaforma Cedis Izzi di Sabaudia da gennaio di quest’anno non ricevono lo stipendio.

Per questo per oggi è stato organizzato un presidio davanti gli uffici sull’Appia della Cedis Izzi di Fondi nella speranza che l’emergenza possa rientrare.

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