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Economia Formia

Rivalutare l’ex Enaoli, ex operai si reinventano e lanciano il progetto

E' nata a Formia l'associazione "Diamo un calcio alla crisi" formata da lavoratori e lavoratrici in mobilità e cassa integrazione del sud pontino che ha presentato il progetto per il rilancio del sito. Chiesto dalla Femca un tavolo

L'apertura di un tavolo di concertazione presso la Regione Lazio: questa la richiesta della Femca Cisl di Latina che ha inviato una nota agli assessori regionali all'Agricoltura Sonia Ricci, e al Lavoro Lucia Valente, per affrontare la richiesta di affidamento dell' ex Enaoli di Formia, unitamente al progetto di un gruppo di ex operai di rilancio del sito.

Il progetto è dell’associazione “Diamo un calcio alla crisi” nata nei mesi scorsi proprio a Formia e che vede impegnati lavoratori e lavoratrici in mobilità e cassa integrazione del sud pontino, in gran parte provenienti da aziende del settore tessile e della gomma plastica, decisi a cercare nuove occasioni di lavoro.

A tal fine sono stati individuati, in zona, alcuni siti dismessi o abbandonati da tempo, che potrebbero essere utilizzati per attività legate all'agricoltura, alla bio agricoltura e per servizi collegati al territorio.

"Come sindacato territoriale riteniamo che il nostro compito non sia solo quello di difendere i posti di lavoro esistenti, ma di crearne di nuovi - commenta Roberto Cecere, segretario generale della Femca Cisl di Latina -; in questo caso abbiamo trovato persone decise a rimettersi in gioco, e che stanno chiedendo alle istituzioni, non assistenzialismo, ma risposte concrete, domandando l'affidamento e la gestione dell'ex Enaoli di Formia e presentando anche un progetto di riconversione per molti versi innovativo grazie alle  proposte che contiene".

Questo sito, di proprietà della regione Lazio, nasce negli anni cinquanta proprio come progetto nazionale di sperimentazione agricola e, nel corso dei decenni, ha subito diverse trasformazioni a seconda degli interessi del momento, senza diventare mai vero elemento di sviluppo così come era nelle intenzioni di chi lo fece nascere. Una superficie di dieci ettari con appezzamenti di terreno coltivabile, agrumeti, serre, edifici ed attrezzature che potrebbero essere rapidamente impiegate per le nuove colture, e che l'associazione chiede di poter utilizzare.

“A tal proposito - prosegue il sindacato - si è rivolta a qualificati agronomi che hanno stilato un approfondito progetto che potrebbe trasformare una superficie così grande, oggi in preda al degrado e al vandalismo più sfrenati, in un luogo di produzione, lavoro, buona agricoltura. Un posto dove, oltre allo sviluppo di colture storiche del territorio, come frutti, olive, ortaggi, possano essere sperimentati nuovi campi legati alla cosmesi e farmacopea, quali la coltivazione dell'aloe vera o l'allevamento delle lumache per le quali, numerosi studi scientifici hanno dimostrato le proprietà rigenerative ed antiossidanti della loro bava. Alle attività propriamente agricole, si vorrebbe affiancare anche quelle di una Fattoria Didattica rivolta alle scolaresche con dimostrazioni pratiche sul campo relativamente a coltivazioni orticole, apicoltura, allevamento di animali da cortile, coltivazione di piantine ornamentali con progetti di realizzare orti a aiuole nei plessi scolastici”.

"Abbiamo chiesto ai due assessori regionali un incontro e l'apertura di un tavolo tecnico di concertazione sul quale portare la richiesta di affidamento dell'ex Enaoli di Formia, insieme all'approfondito progetto che è stato realizzato dagli esperti del settore. Un lavoro che dimostra, dati alla mano, come sia possibile attuare quanto i lavoratori chiedono per rilanciare la struttura. Sarebbe una opportunità di sviluppo estremamente importante per questo territorio,  dove le possibilità di lavoro sono quasi inesistenti. Ci auguriamo che la politica faccia quel passo avanti che tutti auspicano,  e che da Formia possa partire un segnale di ripresa e di attenzione al lavoro vero.   Restiamo in fiduciosa attesa della convocazione regionale".

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