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Economia Rocca Massima

Rocca Massima, olivicoltura in ginocchio: "Chiederemo stato di calamità naturale"

L'intervento del sindaco Tomai che per giovedì 30 ottobre ha convocato un uncinerò con e forze produttive coinvolte nella filiera fortemente danneggiata dai cambiamenti climatici e dall'attacco della mosca olearia

Preoccupazione a Rocca Massima per lo stato dell'ovicoltura, praticamente in ginocchio. La scarsissima produzione causata dai cambiamenti climatici e dal forte attacco della mosca olearia ha indotto l’amministrazione comunale ad organizzare una riunione con tutte le forze produttive coinvolte nella filiera olivicola.

Appuntamento in programma per giovedì 30 ottobre alle 21.00 presso i locali polifunzionali della scuola del Boschetto; l’obiettivo dell’incontro è appunto quello di discutere congiuntamente le iniziative da intraprendere, prima fra tutte la richiesta di calamità naturale, una volta identificato l’effettiva portata del danno subito rispetto alle precedenti produzioni olivicole.

Il Sindaco Angelo Tomei esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione che rischia di mettere in ginocchio l’intera filiera olivicola del suo territorio. “I più anziani  - sottolinea il primo cittadino - sostengono di non ricordare un simile panorama desolante. Ed in effetti basta girare per le verdi colline di Rocca Massima, ma non solo, per verificare che siamo di fronte  ad uno spettacolo non usuale per la stagione.

Solitamente in queste settimane sulle nostre strade è tutto un via vai di mezzi e di attrezzature agricole che si utilizzano per la raccolta delle olive: oggi invece è tutto fermo come se l’olivicoltura non facesse parte della realtà economica, di tradizioni e di vita vissuta del nostro territorio.

Ancora più deprimente è il quadro dei frantoi deserti: due o tre cassoni pieni a fronte di cataste di cassoni vuoti. E’ il frutto dei mutamenti climatici – è stato detto – che portano primavere ed estati fresche, umide e cariche di pioggia che non favoriscono l’attecchimento e lo sviluppo delle olive ed invece sono il migliore terreno per la proliferazione della mosca olearia e di altri microorganismi che contribuiscono a fiaccare gli sforzi dei produttori. 

Per questo, ho deciso di correre ai ripari - conclude Tomei - ponendo la questione, in maniera formale, alle autorità istituzionali, ai rappresentanti politici regionali ed alle organizzazioni agricole e di attivare le procedure per il regime di aiuti tesi a indennizzare la perdita della produzione agricola”.

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