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Olio d’oliva, Coldiretti: “Dietrofront Ue crea un danno per l’export”

La Coldiretti commenta il dietrofront della Commissione sul divieto all'uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonime nei locali pubblici

Dietrofront della Commissione sul divieto all'uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonime nei locali pubblici dell’Unione Europea a partire dall’inizio del prossimo anno. Una decisione che non trova d’accordo la Coldiretti perché “favorisce frodi ed inganni che danneggiano duramente le esportazioni nazionali di olio di oliva che nella Ue valgono quasi 450 milioni di euro all’anno, in un momento di difficoltà dei acquisti nazionali in calo del 8 per cento nel primo trimestre del 2013”.

Con queste parole il direttore della Coldiretti di Latina, Saverio Viola commenta l’annuncio del commissario Ue all'Agricoltura Dacian Ciolos, nel sottolineare che l’obbligo rimane valido in tutta la provincia di Latina oltre che nel resto d’Italia grazie alla legge salva olio “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” in vigore dal primo febbraio. “Una norma che prevede di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualità di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering,  che - sottolinea ancora Viola -  intendiamo difendere dalle pressioni delle lobby”.

“La legge nazionale - precisa il presidente della Coldietti pontina, Carlo Crocetti - sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato da tutti i consumatori ponti e italiani: dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive, come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali. Una necessità a tutela dei consumatori pontini per i quali l’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole tutti i giorni con un consumo stimato - sottolinea ancora Viola - in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e può contare su 40 oli extravergine d'oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative”.

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