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Green pass dal parrucchiere e dall'estetista, Confcommercio: “Rispettiamo le regole ma attenzione agli abusivi”

Il Sindacato Bellezza e Benessere: “I controlli che sempre facciamo sono a tutela di tutti. Invitiamo i clienti a non frequentare spazi non ufficiali e a non affidarsi a chi fornisce servizi a domicilio non in regola”

Sono operative da ieri, 20 gennaio, le nuove normative disposte dal Governo per il contrasto al coronavirus che riguardano in particolare l’obbligatorietà del Green Pass anche per coloro che usufruiscono dei servizi alla persona e si recano dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista.

In questo contesto il Sindacato Bellezza e Benessere Confcommercio Lazio Sud, che ribadisce l'importanza del rispetto delle regole da parte delle attività, vuole rivoglere il suo invito alla prudenza ai clienti. “Parrucchieri, barbieri, estetisti, centri estetici e tatuatori già dalla riapertura, dopo il pesante primo lockdown e le ricorrenti zone rosse, hanno adottato, con professionalità e responsabilità, tutte le misure e le procedure di prevenzione e contenimento alla diffusione del contagio da Covid-19. Ci siamo fatti carico dell’acquisto dei dispositivi di protezione personale, della sanificazione degli ambienti, del controllo dei nostri dipendenti, perché riteniamo prioritaria la salute e il benessere dei nostri clienti, in particolare di fronte ad una epidemia come questa che stiamo vivendo” ha dichiarato la presidente Bellezza e Benessere Elena Nardone.

“Il nostro settore sta soffrendo, come molti altri d’altronde, la nuova crescita dei contagi, le difficoltà e paure dei clienti. Vogliamo continuare a rispettare le regole, è nel nostro Dna come settore ed, in particolare, come aderenti a Confcommercio Lazio Sud, ma, in questa situazione, temiamo altresì anche un ulteriore dilagare del fenomeno dell’abusivismo” ha continuato la presidente di Bellezza e Benessere. “Ci rivolgiamo alle clienti e ai clienti invitandoli ad essere prudenti, a non frequentare spazi non ufficiali non sanificati e a non affidarsi a chi fornisce servizi a domicilio non essendo in regola. Tutto ciò può essere fonte e diffusione del contagio. I controlli che noi facciamo, e continueremo a fare, sono a tutela di tutti, clienti e lavoratori; crediamo che questo nostro approccio debba essere premiato dalla fedeltà della clientela” ha poi concluso Elena Nardone.
 

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