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Economia Centro / Via Armando Diaz

Contro Imu e pressione fiscale, gazebo di Ugl a Latina per la raccolta firme

Sabato 30 giugno in centro, lungo via Armando Diaz, i dirigenti locali raccoglieranno le adesioni dei cittadini alle due petizioni popolari che poi saranno presentate a Governo e Parlamento

Petizione popolare contro l’Imu e contro una pressione fiscale iniqua che grava soprattutto su lavoratori e pensionai.

Per questo domani, sabato 30 giugno, l’Ugl Latina ha deciso di scendere in piazza e di organizzare un presidio destinato a raccogliere le firme dei singoli cittadini per l’abolizione dell'Imus ulla prima casa e per una riforma che abbassi la pressione fiscale nelle buste paga di lavoratori e pensionati.

Il gazebo sarà presente dalle 10 alle 20 lungo  in via A. Diaz (davanti libreria Feltrinelli), e sarà presidiato dai dirigenti sindacali. Le firme che saranno poi raccolte durante la giornata saranno presentate al Governo e Parlamento in segno di protesta “sul pagamento iniquo di una tassa che non può colpire le case utilizzate come abitazione principale e per abbassare una tassazione che dimezza le buste paga dei lavoratori e sulle pensioni”.

L'iniziativa ha preso il via lo scorso 2 giugno a Bologna, Napoli, Catania, Lecce, Reggio Calabria, Pescara, Torino, Verona, Trieste e Bari.

“Gli aumenti eccessivi imposti sull’Imu gravano su economie già duramente provate – afferma il segretario provinciale dell’Ugl Latina Maria Antonietta Vicaro -, quindi unire l’Imu ad una richiesta di detassazione sulle buste paga, ha ancora più senso in un momento in cui non si riesce con uno stipendio normale, nemmeno a pagare mutuo, affitto e bollette”.

“La crisi sta chiudendo le aziende e nessuno investe sul nostro territorio, i consumi diminuiscono, mentre i servizi erogati sono sempre più scarsi e inadeguati, e ci stiamo avvicinando verso una vera e propria emergenza sociale. Il sindacato deve avere in questa fase ruolo attivo, e la petizione di domani ha valore di protesta e segnale di contrasto a politiche che ultimamente sono unilaterali e non comprensibili”.

“Il rischio – chiosa Maria Antonietta Vicaro - è che ci si allontani dall’entrare nel merito di quello che i nostri politici da tempo hanno smesso di fare: dialogare con chi li vota e con la base che sta vivendo da anni sulla propria pelle una crisi economica pesante, ma soprattutto gestita dalla grande finanza, in nome di una unità Europea che non e’ viene percepita come risorsa, ma come ulteriore aggravio della nostra economia.”

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