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Economia

Strade, ferrovia e intermodale: "Passa da qui il rilancio di Latina"

Ad un mese dalla sua elezione, a parlare è il presidente di Unindustria Fabio Miraglia: "Il rilancio dell'economia pontina passa necessariamente attraverso il potenziamento delle infrastrutture"

Strade, ferrovia e intermodale: il rilancio dell’economia pontina passa attraverso il potenziamento delle infrastrutture. Questo il pensiero del neo presidente di Uniundustria Latina Fabio Miraglia: “L’infrastrutturazione stradale, ferroviaria e aeronautica, oltre al progetto del Centro Logistico Merci, sono i punti di partenza. Da non trascurare, inoltre, la portualità che, vista la connotazione geografica della provincia, contribuirebbe a uno sviluppo economico di non poco peso. Per quanto riguarda i collegamenti viari, al primo posto risulta essere sicuramente l’autostrada Roma-Latina, opera per la quale ci si augura un celere inizio dei lavori”.

Una considerazione, poi sull’intermodale che per Miraglia, “potrebbe rappresentare un pilastro fondamentale della nostra economia. Poter contare su una struttura che raccolga le merci prodotte dal territorio e le smisti in tutta Europa, potrebbe rappresentare un punto logistico essenziale per una provincia caratterizzata da aziende manifatturiere e agricole.

Negli anni passati, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite le Ferrovie dello Stato ha creduto in questo progetto – prosegue il numero uno di Unindustria -, al punto che ha favorito la costruzione di una linea ferroviaria dedicata che unisce il Centro Intermodale alla Stazione Ferroviaria. Lo stesso Ministero delle Infrastrutture, con l’allora Ministro Matteoli, aveva dato disponibilità a collegare, ferroviariamente, il Centro Intermodale con l’Aeroporto Militare di Latina. Immaginando, in questo modo, una gestione promiscua dell’infrastruttura aeroportuale.  Purtroppo la messa in liquidazione di una società così strategica, ha fatto sì che quel progetto abortisse e quella realtà divenisse, come in effetti è successo, una delle tante opere incompiute della nostra Provincia. Ritengo che tale progetto, invece, anche se con dovute rivisitazioni ed aggiornamenti, andrebbe ‘rispolverato’”.

E in conclusione, Miraglia, interviene anche su un tema caldo nella provincia pontina, come il tanto chiacchierato trasferimento della scuola di volo del Comani – smentita nei giorni scoris dal sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi. “Lo smantellamento della Scuola di Volo, porterebbe danni economici importanti al nostro territorio, se pensiamo che oltre 300 militari operano per quell’attività. Trecento persone che, con le rispettive famiglie, vivono a Latina e rappresentano oltre mille abitanti che ogni giorno contribuiscono al mantenimento e alla crescita  del nostro PIL. Se poi, questo trasferimento, fosse prodromo di un abbandono della base militare, significherebbe perdere anche un’eventuale opportunità di riprogettazione del Centro Intermodale che, in un contesto del tipo, potrebbe alimentare un traffico commerciale aereo, non interferente con l’attività aero-scolastica.

Non ritengo certo che l’aeroporto militare di Latina possa o debba trasformarsi in Aeroporto Civile. Non ce n’è bisogno e, anzi, creerebbe una servitù, piuttosto che un servizio. Cosa diversa è il traffico commerciale, che potrebbe interessare quella zona, con due o al massimo quattro aerei al giorno i quali potrebbero decollare e atterrare prima e dopo l’attività militare. Il Nodo Infrastrutturale del Corridoio Tirrenico, prevede un collegamento anche con l’Aeroporto Comani e questo sarebbe di supporto per il trasferimento aereo delle merci che arriverebbero dal trasporto su gomma.

Per il traffico aeronautico civile – conclude quindi Miraglia - a noi basterebbe poter contare su un collegamento stradale “decente”, che ci consenta di raggiungere, con tranquillità, Fiumicino in tempi ragionevoli (40-60 minuti contro i 90-120 di oggi)”.

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